Agenzia delle Entrate sotto inchiesta
Nel mirino della Finanza un credito d'imposta di 800 mila euro concesso ad una società

L’edificio dell’Agenzia delle Entrate
Tensione e molta preoccupazione tra i circa 200 dipendenti dell'Agenzia delle Entrate di Venezia che lavorano negli uffici di via De Marchi a Marghera. L'Agenzia è sotto indagine della Guardia di Finanza per una pratica di «accertamento» dell'imposta dovuta da una grossa società veneziana, conclusasi con la concessione di un credito d'imposta di 800 mila euro «non ancora maturato» che potrebbe configurare, quindi, un «danno erariale» per lo Stato, seppure di natura «colposa» e non «dolosa», in quanto dovuto «ad un'erronea interpretazione della norma in materia». In pratica, l'Agenzia delle Entrate veneziana avrebbe chiuso l'accertamento d'imposta nei confronti della grossa società veneziana - di cui non è stato possibile sapere il nome e la ragione sociale - «scontando» dall'imposta pregressa dovuta 800 mila euro di credito accumulati dalla società nel corso degli anni seguenti. Tale cifra supera il «limite d'eccedenza annuale» previsto dalle norme (pari a 510 mila euro) e di fatto concede alla società in questione un credito d'imposta «non ancora maturato» nei confronti della Agenzia delle Entrate. L'indagine interna, coperta dal massimo riserbo, è ancora in corso e il presunto «danno all'Erario» è stato commesso qualche anno fa e venuto alla luce solo dopo un attento controllo della Guardia di Finanza. Per il momento è stata esclusa la responsabilità da parte del funzionario che ha completato la pratica, mentre il direttore provinciale della sede di Venezia e il capo area competente potrebbero essere oggetto di sanzioni disciplinari, compreso il licenziamento. Il direttore sotto indagine è Egon Sanin, di Bolzano, malgrado il fatto sotto indagine non sia accaduto durante la sua direzione ma dei suoi predecessori. Sanin è arrivato nella sede di Venezia di recente, dopo il rinnovo di tutti i vertici dell'Agenzia a livello regionale, seguiti all'indagine della Guardia di Finanza che nel giugno dell'anno scorso ha coinvolto 8 funzionari delle sedi dell'Agenzia di Vicenza, Arzignano e Verona. In quel caso si trattava di un «sistema criminoso» che coinvolgeva, oltre ai funzionari dell'Agenzia delle Entrate, anche consulenti, commercialisti e imprese conciarie. L'indagine aperta nella sede di Venezia non prefigura né tangenti né sistemi criminosi o intenti di carattere «doloso», ma solo di un eventuale «danno erariale» per la minora imposta riscossa a causa della concessione del credito d'imposta.
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