«Addio Enrico ci hai lasciati senza parole Veglia su di noi»

A Robegano il funerale dell’architetto Giacetti trovato senza vita vicino alla sua bicicletta 

L’ultimo saluto

La bara bianca è stata accolta in silenzio, nel santuario di Robegano, per l’addio a Enrico Giacetti, l’architetto di 46 anni di Noale, morto per un infarto tra il 5 e il 6 giugno in via Cercariolo a Scorzè mentre stava rientrando a casa in bicicletta dopo aver trascorso una serata con amici. Il professionista, originario di Noale, abitava in via Mestrina e per una vita aveva frequentato Robegano. «Ci hai lasciati senza parole» legge la sorella Monica, a nome della famiglia, durante l’omelia di don Filippo Facchin «hai fatto tanti sacrifici, anche se sei stato un po’ incompreso nel tuo lavoro. Da lassù, veglia su di noi e sulla nostra mamma. Grazie a tutti voi che siete qui e ti porteremo nel nostro cuore».

Don Filippo ha preso spunto dal brano del vangelo di Giovanni, che racconta il dialogo tra Gesù e Pietro, dove il primo gli chiede: «Mi ami più di costoro?». «Non siamo noi a decidere sulla nostra vita» dice il sacerdote «e ora Enrico è stato chiamato dal Signore. Diceva che nella sua professione, il vetro, l’acciaio e il legno erano i materiali che meglio traducevano la sua personalità. Aveva sì un carattere forte ma sapeva vivere l’amicizia, ci metteva passione quand’era chiamato a fare qualcosa». Giacetti, infatti, era uno stimato architetto d’interni ma adorava creare anche collanine, quadri e altri oggetti da portare ai mercatini. Dopo il diploma di geometra, si era iscritto allo Iuav di Venezia, laureandosi. Per un certo periodo ha pure abitato a Treviso, prima di ritornare nella sua Noale. In quella maledetta notte tra il 5 e il 6 giugno, era stato trovato da alcuni passanti riverso sull’asfalto a pochi passi dalla sua bicicletta, che preferiva alla macchina per spostarsi. Oltre alla sorella Monica, l’architetto lascia la mamma Maria, i fratelli Andrea, Flavio, Stefano, Gianluca. Le ceneri riposeranno nel cimitero di Moniego a fianco al papà Luciano, morto di recente. —

Alessandro Ragazzo

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