Addio alla Polizia Lagunare il personale passa di mano

Buio totale sui dati dei controlli ambientali per la salvaguardia della laguna che svolgeva un’antica istituzione di tutela ambientale come il Magistrato alle Acque - creato fin dai tempi della...

Buio totale sui dati dei controlli ambientali per la salvaguardia della laguna che svolgeva un’antica istituzione di tutela ambientale come il Magistrato alle Acque - creato fin dai tempi della Serenissima Repubblica secoli fa - che il Governo ha deciso di abolire dopo l’apertura dell’inchiesta sulla Tangentopoli del Mose.

A soffrirne è in primo luogo il personale trasferito alle dipendenze del Provveditorato alle Opere Pubbliche di Veneto, Trentino e Friuli che entro un anno dovrebbe passare il testimone alla Regione Veneto o alla Città Metropolitana. Al Magistrato, che aveva a questo scopo un’apposita sezione di Polizia Lagunare e due laboratori di analisi (a Padova e Venezia dove però operano i dipendenti di Thetis che dall’anno prossimo dovrebbero essere licenziati), erano affidate tutte le «attività di salvaguardia della laguna di Venezia», con campagne periodiche di campionamento e analisi di acque e sedimenti. Le risorse arrivavano dal concessionario unico, il Consorzio Venezia Nuova, che negli ultimi anni ha cominciato a ridurre il trasferimento di fondi a questo titolo con un evidente “conflitto di interessi”.

Il personale passato dal Magistrato al Provveditorato continua a lavorare come prima, ma oltre a sentire il peso “morale” della Tangentopoli del Mose, non ha la minima idea di quello che succederà entro un anno, quando come richiesto dal Provveditore - cederà ad altri queste competenze. Oltre al monitoraggio della qualità delle acque, l’ufficio Antinquinamento del Provveditorato si occupa ancora (ma non si sa per quanto, data la mancanza di personale e le scarse risorse) della verifica - tramite sistema di telecontrollo - degli impianti di depurazione del centro storico di Venezia e delle isole, del rilascio delle autorizzazioni degli scarichi civili, dell'istruttoria e valutazione tecnica dei progetti degli scarichi in laguna e delle acque meteoriche (pioggia). L'Ufficio antinquinamento effettua prelievi di campioni di scarichi industriali, il monitoraggio dello stato dell'ecosistema lagunare attraverso il controllo svolto in 12 stazioni fisse che rilevano i parametri chimico-fisici. Due delle 12 stazioni si sono aggiunte recentemente: funzionano 5 mesi l’anno, da maggio ad ottobre, per il controllo specifico delle conseguenze dell’anossia. Le analisi prendono in considerazione diverse matrici: acqua, sedimento, terreno, ittiofauna. Ai controlli effettuati presso le stazioni fisse della rete Samanet, si aggiungono le campagne mensili e i prelievi effettuati in prossimità degli scarichi. L'Ufficio cura, infine, la classificazione dei corpi idrici secondo la normativa comunitaria e il progetto Modus. (g.fav.)

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