Addio al “barone” del jazz Umberto De Nigris Suonò con Armstrong

Michele Bugliari

Umberto De Nigris, il “Barone” del jazz veneziano, è morto, domenica scorsa, all’età di 90 anni. Il funerale si terrà domani, giovedì 15 alle 11, nella Chiesa di San Silvestro. Il mondo del jazz locale piange il trombonista che durante la sua lunga carriera aveva avuto modo di suonare con delle vere e proprie leggende della musica improvvisata, come Louis Armstrong con cui ebbe l’onore di condividere il palco nel 1955 a Perugia, Lee Konitz e Carla Bley ma anche Butch Morris, Philip Corner, Malcolm Goldstein e Lukas Ligeti. De Nigris era conosciuto da tutti come il “Barone”, era il decano del jazz veneziano, una figura carismatica stimata anche a livello internazionale. Era nato a Bologna nel 1931, da giovane aveva cominciato la sua carriera di pioniere del jazz italiano. Aveva fondato la Flaminia Street Jazz Band con la quale esordì negli anni Cinquanta, realizzando alcune incisioni che ancora oggi sono considerate tra le più interessanti del jazz italiano del dopoguerra. A Venezia, si stabilì nel 1960, dove riprese la sua attività di musicista negli anni Ottanta, collaborando con la Thelonious Monk Big Band e l’Orchestra del Suono Improvviso. Fondò poi la Murano Jazz Club Band, il Sestetto De Nigris ed il Venezia Hot Jazz Club. Nel decennio successivo è stato il trombonista del Laboratorio Novamusica con cui si diede alla musica contemporanea, esibendosi sui palchi della Biennale, del Total Music Meeting di Berlino e della Real Academia de San Fernando di Madrid. Il suo amore per il jazz e la sua curiosità rispetto ai mutamenti della musica lo hanno reso un maestro tra i più stimati ed amati dell’ambiente jazzistico veneziano. —



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