Addio a Pietro Pascotto, luminare della cardiologia italiana

MIRANO. È morto nella notte Pietro Pascotto, ex primario della Cardiologia di Mirano e uno dei massimi esperti e luminari italiani. Aveva 75 anni. È stato stroncato da una grave forma di infezione intestinale. Medico aiutante del primario di Cardiologia a Mirano Eligio Piccolo, ne ereditò la direzione quando Piccolo finì a Mestre. Con passione e dedizione iniziò a costruire un po’ alla volta un reparto moderno che ancora oggi è ritenuto uno dei migliori d’Italia, con servizi messi in atto con lucidità e lungimiranza.

La Cardiologia di Mirano fu una delle prima ad avere assistenza continua ai malati cardiopatici e servizi di prevenzione e cure cliniche, terapia intensiva coronarica, sale di emodinamica ed elettrofisiologia, riabilitazione post-intervento e cardiochirurgia, ora finita a Mestre. Pascotto seguiva tutto questo in prima persona, senza mai delegare e rimanendo in reparto anche 24 ore su 24. Nella sua carriera ha salvato migliaia di vite grazie alle sue felici intuizioni e alla sua competenza professionale. Rimase anche dopo l’età pensionabile, fino a quando lasciò la direzione dell’unità operativa a Bernhard Reimers. Ma non abbandonò la professione, aprendo e dirigendo un centro cardiologico in via Macello, sempre a Mirano. Fino al mese scorso, quando è stato ricoverato e non si è più ristabilito. Molti in queste ore i messaggi di cordoglio in arrivo da tutto l’ambiente sanitario e accademico nazionale, oltre che da istituzioni e associazioni.
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