Addio a Giorgio Pendini, vittima della rapina dei Rolex

Jesolo: i I 75enne gioielliere, già colpito da un ictus, si è spento a Ferragosto. Lunedì i funerali. Cordoglio tra i colleghi: «Un grande professionista»
Morsego Interpress Venezia, 28.12.2011.- Questura di Venezia,Conf. Stampa Squadra Mobile, "Operazione Motociclisti".- Nella fotoun momento della videoregistrazione rapina gioielleria Jesolo.-
Morsego Interpress Venezia, 28.12.2011.- Questura di Venezia,Conf. Stampa Squadra Mobile, "Operazione Motociclisti".- Nella fotoun momento della videoregistrazione rapina gioielleria Jesolo.-

JESOLO. Si è spento a 75 anni Giorgio Pendini, noto gioielliere, primo concessionario Rolex di Jesolo. Quando si parla di questo noto e rispettato esercente del lido, l’immagine ritorna inevitabilmente all’agosto 2010, quando fu vittima di una cruenta rapina, picchiato e derubato da una banda che fu rintracciata anni dopo grazie alle telecamere che avevano ripreso anche un braccio tatuato in modo inconfondibile. Pendini da allora non si era più ripreso del tutto, né fisicamente nè spiritualmente.

Fu picchiato barbaramente dai rapinatori, colpito con dei calci al volto e i segni tremendi sul viso erano forse più lievi di quelli rimasti nell’anima. Lui con il suo carattere, il rispetto per il prossimo, non era riuscito a dimenticare, costretto ad assumere una guardia giurata all'ingresso di via Bafile.

Lascia le figlie gemelle Sabrina e Raffaella a lui tanto legate. Il negozio di via Bafile era chiuso da un paio d’anni, perché le sue condizioni si erano aggravate a causa di un ictus. È spirato il giorno di Ferragosto dopo una lunga agonia. I funerali saranno lunedì alle 15 nella cripta della chiesa di Santa Maria Ausiliatrice di piazza Trieste.

SCATTOLIN - TOMMASELLA -JESOLO - PENDINI GIRGIO
SCATTOLIN - TOMMASELLA -JESOLO - PENDINI GIRGIO


Cordoglio anche tra i gioiellieri di Jesolo, affranti per la sua scomparsa. «Era un amico e un grande professionista», ricorda Giuliano Pavanello dalla nota oreficeria di Jesolo Paese, «spesso mi veniva a trovare. Ma non era più stato lo stesso dopo quella tremenda rapina che tutti aveva colpito».

Appartenente a una storica famiglia orafa, laureato in Architettura con il massimo dei voti, era uomo di cultura e collezionista di opere orafe di altissimo valore. Esperto di Rolex di valore nazionale, contattato anche dalle forze di polizia in casi di ritrovamenti per esaminare orologi e meccanismi interni che conosceva alla perfezione. Mite e riservato, assomigliava tanto all’ex premier spagnolo Aznar, tanto da essere scambiato per lui in svariate occasioni. —

BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI.

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia