Addio a frate Agostino punto di riferimento per i giovani di Marghera

Per anni era stato il “volto” della Casa del fanciullo, struttura creata da padre Augusto Bianchin per dare un tetto agli orfani di Marghera. Si è spento venerdì pomeriggio, presso la Casa del Sacro Cuore di Saccolongo dove era ricoverato da oltre un anno, Frate Agostino Faedo. Il 15 febbraio avrebbe compiuto ottantanove anni. Diventò sacerdote, appartenente all’Ordine dei francescani, nel giugno del 1956. Giovanissimo fu inviato a Marghera. Vi sarebbe rimasto per trent’anni, con una breve pausa nel 1968, quando Frate Agostino fu mandato a Feltre.

«È stato il primo a permettere ai ragazzi e alle ragazze, che fino ad allora non si potevano incontrare, di frequentarsi e stare insieme» ricorda Flora, una parrocchiana. «Aveva una particolare predilezione per i giovani: era sempre circondato dagli scout e dai ragazzi dell’Azione Cattolica. Organizzava tornei, li faceva giocare, parlava con loro».

Sono in tanti in queste ore a ricordarlo per il suo sorriso, per la sua simpatia, ma anche per il carattere molto risoluto. «Era un uomo molto diretto, per lui non esistevano le sfumature: diceva sempre quello che pensava». Comportamenti a tratti ruvidi, che però Frate Agostino era in grado di mediare con slanci di grande generosità: «Era sempre pronto ad aiutare chiunque avesse bisogno». Dopo i tanti anni trascorsi a Marghera, Frate Agostino fu mandano in Val di Gomma, in Val di Zoldo, ad Arabba, a Chiampo e, infine, a San Michele al Tagliamento. I funerali di Frate Agostino saranno celebrati martedì, alle 10, presso la Chiesa del Beato Claudio a Chiampo. —

Laura Berlinghieri

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