Addio a Elisa, mamma coraggio di Marghera

Palloncini in cielo e le note di "Halleluja" per accompagnare la bara bianca
Una bella foto di Elisa Venier
Una bella foto di Elisa Venier

MARGHERA. Commosso addio - Chiesa del Gesù Lavoratore - a  Elisa Vernier, la mamma trentaquattrenne di Marghera, che si è spenta domenica scorsa dopo una lunga malattia.

«In questi momenti di sofferenza, in cui ci troviamo di fronte a qualcosa che ci appare ingiusto, si affollano nella nostra mente tanti interrogativi», ha detto il parroco durante l’omelia. «La vita ci sbatte in faccia delle dure prove, che però dobbiamo accettare perché, se scaviamo nel nostro cuore, le cose più belle le portiamo in questo groviglio di pensieri. E troviamo uno spiraglio di luce, che è quello che ci ha lasciato Elisa. Sono le prove della sua malattia e di una gravidanza portata avanti nonostante fosse a rischio».

La storia di Elisa, sei anni fa, aveva commosso l’intera città: una giovane donna a cui due anni prima era stata diagnosticata la leucemia, a causa della quale era stata sottoposta a un trapianto di midollo. E che, malgrado i pareri contrari dei medici dell’Ospedale dell’Angelo di Mestre, si era battuta per non interrompere la sua gravidanza. Quindi, la decisione di rivolgersi al Dottor Renato Fanin dell’Ospedale di Udine, che in passato aveva già affrontato un caso simile, e la nascita di Camilla Renata nel 2011. Un lieto fine che tuttavia, dopo le diverse ricadute, ha trovato un brusco arresto domenica scorsa, proprio nell'Ospedale di Udine, dove Elisa era ricoverata da più di un mese, e dove si è spenta per le conseguenze di una malattia polmonare.

Al suo fianco, il marito e i genitori, che non hanno mai fatto mancare la loro vicinanza. «Elisa amava la vita, anche nel periodo della malattia, e non è stata sconfitta dalla morte, perché continuerà a vivere nei ricordi di chi le ha voluto bene», ha proseguito il parroco. Una vita che “continua” anche in quella della piccola Camilla Renata, che ora ha sei anni.

Il giorno più bello di Elisa Venier, quello della nascita della sua bimba
Il giorno più bello di Elisa Venier, quello della nascita della sua bimba

 Ad accompagnare il feretro al termine della funzione, le note di "Hallelujah" di Leonard Cohen, nella versione di Jeff Buckley, cantata da una ragazza sul sagrato. Per provare a donare un piccolo momento di sollievo, nel ricordo di una donna che nella sua vita amava circondarsi di gente e festeggiare qualsiasi ricorrenza con amici e parenti. E una ricorrenza speciale era proprio il Natale: per questo le tante persone che volevano bene a Elisa avevano deciso di addobbare la stanza dell'Ospedale di Udine in cui era ricoverata con tante decorazioni natalizie, per provare a regalarle un po' di serenità. 

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