Actv, un biglietto per due corse

Tariffa da 1,30 euro per 75 minuti. Taxi e gondole senza licenze liberalizzate

Non un abbassamento delle tariffe Actv, ma un sostanziale vantaggio economico per molti residenti o possessori di Carta Venezia nei loro tragitti quotidiani. Dalla Giunta di ieri sono arrivate buone notizie per il trasporto pubblico, annunciate dall’assessore comunale Ugo Bergamo. «Abbiamo istituito da subito un nuovo biglietto da 1,30 euro - spiega - che avrà una validità di 75 minuti, e consentirà in questo arco di tempo di prendere due volte la stessa linea, senza dover timbrare un nuovo ticket, a vantaggio di chi deve fare spostamenti brevi o veloci in vaporetto. Abbiamo inoltre istituito un biglietto da 2 euro, che avrà validità di 90 minuti, che consentirà dal Lido, di raggiungere Mestre – o viceversa – attraverso il servizio di navigazione e l’autobus, anche qui senza la necessità di raddoppiare il costo del biglietto. Sono misure che abbiamo potuto adottare perché hanno un costo limitato - visto che moltiVeneziani hanno già l’abbonamento - ma possono rappresentare un vantaggio effettivo per molti. Abbiamo anche in programma anche una razionalizzazione generale delle tariffe Actv, che oggi sono circa una trentina, per semplificarle e renderle quindi più utili per i cittadini». Un’altra buoba notizia per il trasporto pubblico locale non di linea arriva invece da Roma, dove ieri la Commissione Industria della Camera ha approvato un emendamento che di fatto esclude taxi, gondole, e trasporto merci a Venezia dal capitolo delle liberalizzazioni delle licenze, per evitare i danni conseguenti provocati dal moto ondoso. «Era una misura attesa - spiega l’assessore alla Mobilità Ugo Bergamo - che però ci dà finalmente tranquillità ed evita a Venezia possibili nuovi danni provocati dal moto ondoso, in una situazione che è già difficile di per sé». Una lettera congiunta firmata dal sindaco di Venezia Orsoni, dal presidente della Regione Luca Zaia e del presidente della Provincia Francesca Zaccariotto aveva chiesto al Governo Monti di escludere il traffico locale di Venezia dal capitolo della liberalizzazioni delle licenze, proprio per i rischi per la città legati all'aumento del moto ondoso. (e.t.)

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