Accordo alla Safilo, “sì” dei lavoratori

SANTA MARIA DI SALA. Volti più distesi tra i lavoratori e applausi ai sindacati. Tutt’altro clima rispetto ai giorni scorsi al termine delle assemblee alla Safilo di Santa Maria di Sala, dopo che venerdì azienda e parti sociali hanno messo la firma su un’ipotesi di accordo che prevede un contratto di solidarietà per la gestione degli esuberi e investimenti per potenziare la produzione. L’ok all’accordo è arrivato quasi all’unanimità (un solo contrario sui quasi 700 lavoratori), oggi toccherà a Longarone e domani a Padova doversi esprimere, ma la strada all’intesa sembra ormai spianata.
Lavoratori. Pochi minuti dopo le 11 i lavoratori del primo turno escono dall’assemblea organizzata in azienda. Dopo settimane di ansie e timori per il futuro, si intravvedono sorrisi. «È un accordo che giudichiamo molto positivo», afferma Cristian Zilio, impiegato in produzione, «il contratto di solidarietà può garantirci per il futuro e soprattutto ci riguarda tutti. Non usciamo divisi da questa vertenza e questo è quello che più conta. L’accordo terrà conto anche delle prescrizioni mediche, consentendo a chi ha vincoli di orario per motivi di salute di continuare a svolgere il suo lavoro nel turno stabilito. Siamo indubbiamente più sereni, oggi per la prima volta abbiamo visto sorrisi senza forzature». «C’è stato un ottimo riscontro, ho visto colleghi soddisfatti e la reazione mi è sembrata buona. Quell’applauso accorato a fine assemblea lo dimostra», aggiunge Roberta Saggionetto, «soprattutto siamo carichi: il gran lavoro da svolgere parte adesso, fin dai prossimi giorni e servirà l’apporto di tutti per coordinare questo nuovo contratto. Intanto però abbiamo scansato la paura di rimanere a casa». «Tutti hanno capito l’opportunità», afferma Maristella Perale, «ciò che è stato scritto e firmato va ora applicato. Un contratto di solidarietà così ampio non è da tutti i giorni, sindacati, Rsu e lavoratori sono stati compatti e soprattutto hanno avuto pazienza, evitando di rompere la trattativa».
Sindacati. Dal fronte sindacale c’è soddisfazione per il primo ok incassato in fabbrica dagli iscritti. «I lavoratori hanno accolto positivamente l’intesa», spiega Massimo Meneghetti, Femca-Cisl Venezia, «sanno tuttavia che è un punto di partenza, non d’arrivo e che il bello viene ora». «Attendiamo la fine del mese per capire quale parte dei 9 milioni di euro di investimenti sarà destinata a Santa Maria di Sala», aggiunge Davide Camuccio per la Filctem-Cgil Venezia, «quel dato sarà indice di come Safilo intende risolvere il problema dei 671 esuberi». A dare la misura del successo della trattativa non è tanto l’ottenimento del contratto di solidarietà che ha di fatto scongiurato i licenziamenti, quanto che ad esso si accompagni un investimento finalizzato al rientro di produzioni in azienda, con tanto di disinvestimento all’estero e azioni di recupero volte a favorire la produttività negli stabilimenti italiani e veneti. «Sono gli investimenti che portano lavoro» fa notare infatti Camuccio. «Se saremo bravi potremo addirittura ampliare questi benefici» gli fa eco Meneghetti.
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