«Acconti versati, poi il nulla così ci hanno stravolto la vita»

Il racconto di due donne che hanno pagato migliaia di euro per un alloggio al Greenery, un altro progetto tramontato «Le indagini, una consolazione»

JESOLO

La truffa era iniziata nel 2017 con il primo immobile annunciato e mai realizzato, il Greenery vicino a piazza Marconi. Quindici appartamenti su 5 piani, criteri di risparmio energetico, architettura bio. Ci cascarono loro malgrado famiglie di Mestre e San Donà che vennero in contatto con la Mia.Re srl attraverso un’agenzia immobiliare del Lido. «Noi abbiamo versato 220mila euro», ricorda una signora di Mestre, «proprio perché l’agenzia Garden Immobiliare ci ha messo in contatto con Fabio Bordin e poi con la moglie Sonia Miatton. Abbiamo versato 7.500 euro di provvigione all’agenzia. Poi abbiamo visto che non si costruiva, ci hanno detto che poteva esserci l’opzione sulla torre in legno. Abbiamo capito che qualcosa non andava e a fatica ci hanno restituito 30mila euro. A quel punto siamo andati dalla Finanza e abbiamo sporto denuncia».

Tra il Greenery e la Cross Lam Tower passano un paio d’anni. Roboanti presentazioni, grandi annunci dell’avveniristica torre in legno più alta d’Europa. Ma le ruspe non si sono viste. «Anche noi siamo arrivati al Greenery attraverso l’agenzia immobiliare, versando 6mila euro circa di provvigione», racconta una donna di San Donà, «Abbiamo versato 100mila euro di acconto che non abbiamo più visto. Stessa proposta poi di comprare alla Cross Lam Tower. Non abbiamo accettato perché nel frattempo abbiamo capito dove ci eravamo infilati. La vita della mia famiglia è cambiata, abbiamo perso il sonno oltre che le speranze di rivedere i soldi. L’esito delle indagini e i nuovi provvedimenti sono una piccola consolazione, ma vorremmo voltare pagina e cercare di dimenticare». —



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