Abolita la discussione delle tesi di laurea
Riforma di Ca' Foscari. Il rettore Carraro: «Come negli atenei internazionali»

Il rettore Carlo Carraro
Ca' Foscari si riforma e discute in commissione un nuovo statuto. «Ma con uno sguardo verso il panorama universitario internazionale prima che alla riforma Gelmini approvata in dicembre dalle camere», dichiara il rettore, Carlo Carraro. E la prima novità riguarda infatti l'abolizione della classica discussione della tesi di laurea per i corsi di studio triennali, e «prevista solo indirettamente dalla legge Gelmini». Come è prassi consolidata nelle università europee, già dalla sessione estiva dell'anno accademico in corso, quindi 2010-2011, sarà sufficiente consegnare la tesi al proprio relatore e sarà poi quest'ultimo che comunicherà il voto allo studente. E al posto della discussione collegiale, del correlatore e del controrelatore, si prevede l'istituzione del «graduation day»: il giorno della consegna dei diplomi di laurea. Perché per puntare all'eccellenza si valorizza la specializzazione. Infatti dal prossimo anno accademico i corsi di studio triennali passeranno dagli attuali venti a quindici, mentre i corsi di specialistica - detti anche magistrali - da trenta diverranno ventotto. Al contempo, però, saranno attivate dei nuovi percorsi di studio specifici, denominati «scuole», che coinvolgeranno direttamente la didattica e la ricerca dei dipartimenti. Percorsi che richiedono una apertura trasversale e multidisciplinare, dedicati alle Relazioni internazionali, allo Sviluppo Globale e alla Sostenibilità. Ma è l'introduzione delle «scuole» la cartina di tornasole di una riforma più profonda dell'architettura dell'ateneo. Il primo passo del nuovo statuto prevede che l'organizzazione economica e scientifica dell'università non si radichi, come è accaduto almeno dal'700 ad oggi, sulle «facoltà», ma sui singoli «dipartimenti» e sulla loro sinergia. «Ai dipartimenti, al momento CàFoscari ne conta otto, sarà concessa una totale autonomia finanziare. Saranno loro a scegliere se investire, ad esempio, più nelle borse per i dottorati o per i viaggi di missione dei professori».
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