Abitare le generazioni: ecco la piattaforma per il cohousing tra giovani universitari e i pensionati soli

Al via il progetto per l’area metropolitana di Venezia voluto dal sindacato Cisl e dalle associazioni dei giovani universitari di Ca’ Foscari. «Non una agenzia immobiliare, costruiamo comunità». 

Mitia Chiarin

Si chiama “Abitare le generazioni” ed è una piattaforma, la prima nell’area metropolitana veneziana, che vuole mettere in contatto chi può affittare casa o una stanza con l’esercito di giovani universitari fuori sede che fanno i conti, come tutti, con l’emergenza abitativa.

L’idea nasce dopo mesi di confronti tra la Cisl di Venezia con il sindacato pensionati, il Sicet di Venezia (sindacato inquilini) e l’associazione universitaria Futura, in collaborazione con Polis Venezia, l’acceleratore di progetti ad alto impatto sociale dell’Università di Ca’ Foscari. Obiettivo, realizzare una piattaforma dove domanda e offerta si incontrano. Promuovendo la coabitazione sociale, dal cohousing al social housing. Ci stanno provando anche altri progetti in giro per l’Italia, da Milano a Trento, da Pavia a Padova. Ora l’iniziativa sbarca nell’area metropolitana veneziana. «Non l’ennesima agenzia immobiliare», avverte Michele Zanocco, segretario della Cisl di Venezia, «ma uno spazio di promozione del social housing e del co-housing dove ci impegniamo a trovare soluzioni a questioni rilevanti: da una parte la solitudine di persone anziane, sole in case troppo grandi. Dall’altro il bisogno di un alloggio a prezzi non eccessivamente impegnativi dei giovani cervelli, che non possiamo permetterci di vedere sempre andare via da qui».

Emergenza casa

La situazione impone di trovare delle soluzioni. Tra i 30 mila studenti universitari presenti in città, con un buon 40% di fuori sede, sono pochissimi quelli che hanno trovato posto negli studentati (1021 i posti disponibili, a cui se ne aggiungeranno altri 207 in via di realizzazione). Di contro nel Veneziano dove si stimano 7 mila case date in affitto, secondo la Cisl vi sono  ben 139 mila tenute chiuse e inutilizzate.

La piattaforma

Da martedì 4 novembre si parte. . Punto di riferimento è la pagina internet www.cislvenezia.it/abitare-le-generazioni dove si potrà compilare il questionario per la offerta di stanza o di alloggio. Lo stesso faranno i partner delle Università. La disponibilità di una camera o un alloggio oppure la relativa richiesta, sarà caricata in un’apposita piattaforma, dapprima con un semplice modulo. Una volta inserita, si verrà contattati per la procedura di assegnazione e ci sarà un incontro tra il locatore e il conduttore. «Non solo case – spiega il Segretario generale della Cisl Venezia Michele Zanocco – ma qui stiamo costruendo comunità. Questo progetto è il risultato di una rete vera, perché dentro ci sono gli studenti, i cittadini, i sindacati e le associazioni. È un approccio che non solo cerca di colmare il divario nel mercato abitativo ma si propone come un catalizzatore per la rigenerazione del tessuto sociale veneziano, incentivando forme di convivenza solidale e interazione reciproca tra le diverse comunità. Con oltre 200 mila persone assistite tra lavoratori, pensionati e famiglie, ci confermiamo una forza sociale solida e radicata in modo profondo nel tessuto economico e civile del territorio». Per il Segretario generale della Fnp Cisl Venezia, Luigino Michelon, si tratta di un progetto lungimirante. «Guardiamo con molta attenzione alle giovani generazioni – osserva – perché tra i nostri obiettivi, come categoria, promuoviamo il dialogo intergenerazionale, battersi per un sistema previdenziale sostenibile, trasmettere i valori della partecipazione e della giustizia sociale. Abbiamo pensionati che fanno i conti con la solitudine: tuteliamo chi ha costruito il nostro Paese ma c’impegniamo affinché si garantisca un futuro migliore». Tra gli attori protagonisti c’è il Sicet Venezia, punto di riferimento per chi vive situazioni abitative difficili. «Gli studenti – fa sapere la Segretaria regionale Victoria Pistòl – sono tra quelli che faticano a trovare o mantenere un alloggio dignitoso. Sappiamo quanto a Venezia il costo della vita e degli affitti sia molto alto e quanto pesi sul bilancio delle famiglie degli studenti ed è per questo che crediamo nel progetto, che garantisce e tutela le due parti attraverso la consulenza e l’orientamento verso la formula più adatta e le agevolazioni fiscali disponibili». Per il presidente di Polis Venezia, Riccardo Gilioli, quella dell’abitare è la prima sfida per rendere il desiderio di vivere a Venezia ancora possibile. «Abitare – sottolinea Gilioli – non significa soltanto avere a disposizione un alloggio, ma far parte di una rete di persone che contribuisce a creare un ecosistema urbano che sia accessibile, attrattivo e inclusivo: per le giovani generazioni, per gli universitari e gli accademici che arrivano da fuori, per le famiglie che vivono qui. É per rispondere concretamente a queste due esigenze complementari che abbiamo sviluppato un progetto di residenzialità innovativo, fondato sulla reciproca contaminazione tra cittadinanza, mondo accademico e associazionismo, principio che da sempre guida l’operato di Polis. In questo modo contribuiamo a restituire a Venezia la sua dimensione di luogo di vita, e non solo di passaggio o di consumo».

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