A Villa Salus la «culla per la vita»

Una «ruota» dove consegnare (e salvare) neonati a rischio abbandono
 Una volta si chiamava la ruota degli esposti ed era un meccanismo girevole, di solito costruito in legno, che combaciando con l'apertura su un muro permetteva di collocare, senza essere visti dall'interno, gli esposti, ovvero i neonati abbandonati. A Villa Salus domani verrà inaugurata una ruota tecnologica, chiamata «culla per la vita», la prima in provincia di Venezia. Frutto della collaborazione fra il Movimento per la vita di Venezia-Mestre e l'ospedale, lo «sportello» si prefigge il compito di evitare abbandoni cruenti e di creare un deterrente nei confronti dell'aborto. La «culla» è posizionata sulla facciata esterna di Villa Salus, rivolta verso il Terraglio. Per i genitori che non possono (o non vogliono) prendersi cura del figlio il meccanismo è semplice: basta aprire lo sportello girevole, mettere il neonato sulla culla e richiudere la «ruota». Il gesto sarà protetto dall'anonimato più totale: niente moduli da firmare, niente telecamere. Solo la presenza di un sensore che, dopo l'introduzione del piccolo, invierà un segnale alla sala parto dell'ospedale; a quel punto il personale si attiverà immediatamente. «L'idea è nata lo scorso autunno - spiega Luisa Calabrò, neonatologa di Villa Salus - La culla della vita è uno strumento di salvataggio per i bambini che sono a rischio abbandono». Furio Sandei, di Villa Salus, precisa: «Si porta a compimento una gravidanza, donando a un'altra famiglia il neonato abbandonato». Franco Serraglio, presidente del Movimento per la vita, ricorda le altre iniziative rivolte alle madri in difficoltà durante la gravidanza: il numero verde Sos Vita (8008-13000), il progetto Gemma, l'adozione temporanea di madri e figli con un contributo mensile di 160 euro per 18 mesi, il Centro di aiuto alla vita di Mestre, che nel 2010 ha aiutato a nascere 80 bambini e assistito 222 mamme. (g.cod.)

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