«A Venezia le grandi navi passano apposta vicino a San Marco»

L’avvocato del comandante Schettino fa un paragone-choc tra il disastro del Giglio e il passaggio di bastimenti in Bacino
La prua di una grande nave da crociera torreggia all'ingresso di via Garibaldi, nel sestiere di Castello, a nord del centro storico di Venezia, 8 luglio 2011. Così appare ai passanti mentre la meganave è impegnata a curvare verso il Lido, in direzione della bocca di porto di San Nicolò ed il mare aperto. Italia Nostra ha denunciato la pericolosità per Venezia di questo genere di traffico marittimo. .ANSA/ANDREA MEROLA
La prua di una grande nave da crociera torreggia all'ingresso di via Garibaldi, nel sestiere di Castello, a nord del centro storico di Venezia, 8 luglio 2011. Così appare ai passanti mentre la meganave è impegnata a curvare verso il Lido, in direzione della bocca di porto di San Nicolò ed il mare aperto. Italia Nostra ha denunciato la pericolosità per Venezia di questo genere di traffico marittimo. .ANSA/ANDREA MEROLA

VENEZIA. Il famoso “inchino” che ha portato alla tragedia della “Costa Concordia” non sarebbe altro che una pratica usuale tanto che a Venezia le navi passano apposta il più possibile vicino a San Marco. Un’affermazione choc quella dell’avvocato del comandante Francesco Schettino, responsabile della grande nave naufragata all’Isola del Giglio lo scorso anno. Il legale, l’avvocato Rosario D’Orazio, parlando a Torre Annunziata, ha contestato il termine “inchino” e preferisce parlare di “manovra di avvicinamento”, definendola una procedura usuale. «Io stesso», spiega, «sono stato in crociera a Venezia e ho potuto constatare che la nave passa a pochi metri dalla fragilissima piazza San Marco» .

Anche sull'abbandono della nave D'Orazio appare categorico: «C'e' l'articolo 303 del codice della navigazione», sostiene, « che prevede che il comandante, prima di dichiarare l'abbandono della nave, e' obbligato a tentare di salvare la stessa. È proprio quello che ha fatto il comandante Schettino, che ha prima tentato di “spiaggiare” la nave ed e' poi sceso quando la stessa era in sicurezza, “parcheggiata”. Non solo: ci sono testimonianze di persone che sostengono che il comandante sia stato l'ultimo a lasciare la nave dal suo lato. E poi sfido chiunque a restare a bordo su un'imbarcazione inclinata di almeno 90 gradi».

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