A Venezia fonda “ Santa Dorotea”

La sua prima casa a Sant’Andrea venne abbattuta per costruire piazzale Roma
Interpress/Mazzega Morsego Venezia, 14.04.2013.- Cerimonia di Beatificazione di Don Luca Passi in Basilica di San Marco, con il Patriarca Francesco Moraglia e Amato.- Nella foto l'Omelia del Patriarca Amatoi-
Interpress/Mazzega Morsego Venezia, 14.04.2013.- Cerimonia di Beatificazione di Don Luca Passi in Basilica di San Marco, con il Patriarca Francesco Moraglia e Amato.- Nella foto l'Omelia del Patriarca Amatoi-

VENEZIA. Il beato don Luca Passi e la città lagunare. Numerosi i suoi legami. La madre Caterina è veneziana del patriziato Corner. Un nome dogale che vanta legami di parentela con la regina di Cipro, Caterina Cornaro. Nel 1788 il matrimonio nella città lagunare con il nobile Enrico di Bergamo. La madre, una donna compassionevole verso i bisognosi ai quali non fa mancare la sua attenzione. A Bergamo città alta, dove i Passi abitano, la chiamano “la mamma dei poveri”. “Luca” si incanta a guardarla. E fino ai dieci anni il piccolo ha in lei la sua più autorevole e assidua educatrice. Diventa prete nel 1813 a 24 anni. È predicatore senza cattedra. Papa Gregorio XVI gli assegna il titolo di “missionario apostolico”. La madre superiora dell’Istituto veneziano, suor Vittorina Savoldi, ricorda: «In laguna c’erano trenta parrocchie. Don Luca predica per cinquant’anni in ventotto comunità veneziane, in particolare ai Tolentini e ai Carmini. Suoi amici erano i padri Cavanis, i gesuiti, le suore canossiane. Il suo stile è sobrio. Povero nelle vesti e nell’abitazione. Il sacerdote deve scomparire – diceva – e mostrare Gesù». Il suo osservatorio di predicatore lo fa attento al mondo dei fanciulli poveri, i figli del popolo. È promotore di opere sociali e caritative. A Venezia, nel 1838, fonda l’Istituto delle Suore per l’Opera di Santa Dorotea. La prima casa si trovava in campo Sant’Andrea, abbattuta nel 1931 per la creazione di piazzale Roma. Da quell’anno l’Istituto si trasferisce nel sestiere di Cannaregio, al civico 1104/c. Don Luca muore a Venezia il 18 aprile 1866. Le sue ultime parole: «Se trovate per via fanciulle povere e abbandonate, prendetevene cura speciale e fate loro l’ufficio di seconde madri». Il suo corpo sepolto nel cimitero di San Michele in Isola viene esumato nel 1976 e i suoi resti mortali sono traslati nella Casa madre dell’Istituto il 5 giugno dello stesso anno. (n.d.l.)

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