«A Mira una zona a luci rosse per le prostitute»

Una zona a luci rosse con appartamenti ed edifici ad hoc nell’area industriale di Gambarare a Mira, in cui far lavorare «in piena sicurezza» le prostitute. È la proposta che sarà presentata nella prossima seduta del consiglio comunale dal segretario della Lega e consigliere comunale Stefano Deppieri, che annuncia l’iniziativa proprio l’8 marzo, giorno della Festa della donna. Deppieri fa l’analisi della presenza delle prostitute nel territorio comunale e spiega che la regolamentazione potrà portare introiti alle casse degli enti locali se questi potranno riscuotere le imposte sul lavoro.
«A Mira le lavoratrici del sesso che abitualmente esercitano», spiega il consigliere leghista, «sono una quindicina, 3 o 4 nei camper, altre 5 o 6 agli incroci di via Bastie e Bastiette a Dogaletto e a Malcontenta di giorno, altre 5 o 6 di sera nell’area sosta dei supermercati Lando. Si tratta di lavoratrici che invece di stare in strada o in posti in cui la sicurezza non c’è e c’è invece lo sfruttamento, potrebbero fare il loro lavoro in edifici ad hoc in forme associate con il pagamento degli oneri per sanità, previdenza e fisco. E il dovere di emettere fattura». I soldi per le casse pubbliche non mancherebbero: «Con i volumi di affari delle lavoratrici del sesso arriverebbero nelle casse degli enti locali centinaia di migliaia di euro. Le lavoratrici dovranno poi disporre di un certificato di idoneità sanitaria che dovranno consegnare al Comune o all’Usl, per esercitare, e avranno diritto come libere professioniste a un giusto compenso. Avanziamo questa proposta proprio il giorno della Festa della donna perché crediamo sia giusto accendere la discussione su un tema molto sentito dai cittadini».
Deppieri nell’ordine del giorno indicherà anche una zona che il Comune potrà destinare a questa attività. Attività che, precisa Deppieri, dovrà essere fatta «senza turbare la quiete, la sicurezza e l’ordine pubblico. Un’area potrebbe essere quella di via Maestri Del Lavoro a Gambarare in zona industriale, abbastanza defilata dal centro urbano».
Negli anni scorsi a promuovere l’apertura di zone a luci rosse a Mira era stato anche l’ex consigliere comunale Mario Morara: «Con un ordine del giorno presentato in Consiglio a Mira nel settembre del 2005», racconta, «sono stato il primo in Veneto a investire del problema un Comune. Ora sono felice che questo tema sia diventato una battaglia della Lega. Sono pronto a dare una mano con la raccolta di firme per la realizzazione di quest’area, anche organizzando banchetti nei mercati rionali». Morara ricorda il polverone di polemiche che la sua proposta poi trasformata in mozione suscitò: «Speriamo che i tempi siano cambiati. Una regolamentazione della prostituzione è in qualche modo un atto di tutela della donna rispetto al Far West che c’è ora». —
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