A Jesolo la proposta dei Partigiani: «Ripuliamo i locali del litorale dai simboli fascisti»

JESOLO. Basta simbili fascisti e nazisti a Jesolo e nei locali e negozi del litorale. L’Anpi, con il presidente Roberto Ambrosin, invoca una presa di posizione forte contro tutti quei commercianti che ancora esibiscono in vetrine e scaffali bottiglie con l’effige di Benito o Hitler, busti del Duce, accendini e quant’altro. Ce ne sono ancora tanti. La protesta aveva riguardato anche tabaccherie o addirittura pizzerie, dove sono comparse foto di Mussolini o Almirante. In alcuni casi, erano stati addirittura turisti tedeschi a protestare dopo aver visto il Fuhrer comparire con i suoi baffetti a spazzolino.
In vista della prossima stagione estiva si chiede con forza che tutto questo finisca in una città internazionale come Jesolo che non deve scherzare su certi simboli seppure ormai accettati nella offerta merceologica.
«I fenomeni sporadici di propaganda fascista e nazista», dice il presidente Ambrosin, «camuffati da vendite di bottiglie di vino, bandiere naziste issate sui tetti delle case, gadget vari, o ancora motti mussoliniani, cartelloni esposti al pubblico, svastiche naziste sui monumenti ai caduti per la libertà, non devono essere sottovalutati né consentiti in Italia come a Jesolo".
"Sono fenomeni, la storia ce lo insegna, che, se considerati come una bravata, non solo crescono di numero, ma costituiscono un vero e proprio pericolo per la democrazia e la libertà, oltre che essere una grave offesa a coloro che per la democrazia e la libertà hanno sacrificato la vita".
Per queste considerazioni l’Anpi di Jesolo invita tutti i democratici a firmare intanto il “Progetto di legge di iniziativa popolare” proposto dal Comune di Stazzema: “Norme contro la propaganda e diffusione di messaggi inneggianti a fascismo e nazismo e la vendita e produzione di oggetti con simboli fascisti e nazisti”, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale N. 260 del 20 ottobre 2020. «Si può firmare presso l’Ufficio elettorale del Comune di Jesolo», ricorda Ambrosin, «tutti i giorni, escluso il sabato, dalle 9 alle 13. La raccolta delle firme termina il 31 marzo 2021 e quindi bisogna dare un segnale forte anche dalla nostra città che deve chiudere una volta per tutte con queste pessime abitudini». —
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