A 86 anni studentessa modello di tedesco

Si siede sempre in prima fila, tempera la matita e scrive, nell’angolo in alto a destra del quaderno, la data. Poi inizia la lezione: «Ich heiße Teresa Fantuz». Lei si chiama Teresa Fantuz, ha 86 anni, ed è l’alunna più anziana della classe di tedesco dell’Università del tempo libero (Utl) di via Poerio. «Anziana sì, ma mica ripetente», spiega. «È che le lingue proprio mi piacciono, ho già fatto inglese, francese e spagnolo e ora ho deciso di cimentarmi con il tedesco».
Ci aveva provato anche l’anno scorso, poi qualche acciacco le aveva impedito di proseguire le lezioni. Nell'aula, di fronte a lei e agli altri alunni, ci sono i professori. Sono tre, a volte un po' severi - dicono gli studenti - ma sono bravi, «di quelli che le lingue non te le fanno andare di traverso e anzi, ti ci fanno appassionare».
Si chiamano Giorgia Bisello, Fabio Colasanti e Silvia Siciliano e, messi insieme, fanno 48 anni, 16 ciascuno. Sono studenti di terza del liceo linguistico Santa Caterina da Siena di Mestre che, un pomeriggio la settimana, il lunedì, cambiano il loro punto di vista sulla lezione e si siedono dall’altra parte della cattedra. Dedicano gratuitamente il loro tempo, in uno scambio che fa bene a tutti: a chi frequenta il corso che ha di fronte giovani docenti motivati; ai giovani prof che possono accumulare esperienza e all'Università che, in tempi di scarsi finanziamenti per tutte le associazioni, riesce a garantire i corsi.
«Insegnare, non è che sia proprio facile» raccontano quasi a una voce sola «ma è un’esperienza bellissima. Ci aiuta a capire meglio la lingua, a prendere sicurezza. A volte ci fanno domande sulle quali anche noi abbiamo dubbi e così prepariamo la risposta per la lezione successiva».
Sono tanti in classe ad alzare la mano per intervenire e tra le più curiose c’è proprio Teresa. «Chiede di tutto, è una perfezionista», raccontato i ragazzi-prof, «certe volte anche troppo!».
Il punto è, spiega Teresa, che a lei il tedesco serve per andare in gita, con uno dei tanti gruppi e associazioni di cui è iscritta. «Quando sono stata a Vienna, pochi mesi fa, me la sono cavata, è stata una bella soddisfazione. Ci vorrebbe più tempo per studiare, per praticarlo, ma non posso parlare tedesco per andare a fare le spese».
A Teresa, che è stata impiegata in varie strutture della città del ministero della Difesa, la passione per le lingue è arrivata con la pensione. «Le ho provate un po' tutte e il tedesco è forse la più ostica, ma avevo questo desiderio di conoscerlo meglio, e ci sto provando».
A quanto pare con buoni risultati, anche grazie al bel rapporto che è nato con i ragazzi. «Ci tratta come dei nipoti», raccontano loro. «Ci chiede sempre come va a scuola, se stiamo bene, se abbiamo bisogno di qualcosa. E noi, da nipoti, la trattiamo come una nonna, anche se questo non vuol dire che le facciamo gli sconti sui compiti per casa».
Le lezioni bisogna studiarle, altrimenti si rischia di restare indietro, anche se un po' di ripasso si fa sempre. «C'è un bel clima, anche se lo so che faccio tante domande, ma è un bell'esempio di come le generazioni possono stare insieme tra loro. E io, finché ho la testa che mi funziona, voglio continuare a studiare e a divertirmi».
La formula degli studenti-prof sta funzionando, spiegano la presidente dell'Università, Daniela Cornaviera, e la docente del liceo responsabile del progetto, Simonetta Corso, proprio perché è stimolante per tutti. E permette di coltivare i rapporti tra generazioni.
Francesco Furlan
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