3V Sigma segnali positivi «L’azienda vuole investire bisogna allungare la Cig»

Incendio 3V Sigma Spa Marghera.Mestre, 15/05/2020.Foto A. Gilardi/Ag. Lorenzo Pòrcile
Incendio 3V Sigma Spa Marghera.Mestre, 15/05/2020.Foto A. Gilardi/Ag. Lorenzo Pòrcile

«L’azienda 3VSigma è intenzionata a rimanere a Marghera e far ripartire con la prima metà del 2021 l’impianto Pm3 che produce la tmpina, produzione chiave non solo per lo stabilimento veneziano, ma anche per quelli di Mozzo e Grassobbio in Lombardia. Si sta predisponendo un piano industriale che sarà portato al ministero competente. Molto però dipenderà dalla liquidità legata alle coperture assicurative. Punto che si chiarirà con l’inizio del 2021».

A raccontarlo sono le Rsu la Femca Cisl dopo un incontro che si è tenuto ieri con vertici dell’azienda e i responsabili regionali dell’Unità di crisi, sul futuro dello stabilimento. Si tratta dell’azienda di Marghera che è stata distrutta da un furioso rogo lo scorso maggio e che ha subito danni per oltre venti milioni di euro: 3VSigma è leader a livello mondiale in alcune componenti intermedie della chimica, con un ciclo di lavoro continuo.

«L’azienda ci ha spiegato in questa riunione» dicono Francesco Coco di Femca Cisl e Marco Bello per le Rsu, « di essere fiduciosa sulla liquidità in arrivo dalle assicurazioni, ma di non avere ad ora una risposta certa. I lavoratori nel frattempo saranno coperti dagli ammortizzatori sociali legati alla cassintegrazione Covid fino a fine marzo. Questo però non basta. Successivamente a nostro avviso servono necessariamente almeno due anni di cassa integrazione per ristrutturazione, per affrontare un percorso di continuità reddituale per tutti e 25 lavoratori rimasti, sui 47 della 3VSigma che erano in organico a inizio 2020». Per i rappresentanti dei lavoratori segnali di speranza ce ne sono. «L’azienda ci ha spiegato» sottolineano «che ovviamente oltre a continuare a pagare le spese vive dell’attuale stabilimento, sta progettando un piano industriale di rilancio che una volta pronto sarà portato al vaglio del ministero competente per la sua approvazione. Oltre all’impianto Pm3 che produce tmpina, l’azienda è intenzionata a riaprire a Marghera, nel giro di due anni, anche tutti gli altri impianti attualmente fermi». —

Alessandro Abbadir

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia