Comitatone subito per le navi Il consiglio comunale si spacca

Tre mozioni al voto, divisa anche l’opposizione. Brugnaro: «Dare risposte subito al porto e sanare la ferita della nuova Autorità». Il Pd difende il Governo



Convocare subito il Comitatone. Per decidere sulle grandi navi da spostare a Marghera, sui marginamenti, sulla conca di navigazione. Per riparare la «ferita istituzionale» dell’Autorità, che non prevede la centralità della città nelle decisioni sulla salvaguardia e le sue acque. E decidere sulla gestione del Mose. Prima della sua messa a regime il 31 dicembre 2021. «Data su cui siamo fortemente perplessi». Passa a maggioranza (24 sì, 12 no, atenuta Venezia Tua) il secondo appello rivolto al governo per la soluzione dei tanti nodi aperti della salvaguardia. Seconda puntata in Consiglio comunale, dopo l’unanimità trovata la settimana scorsa nella richiesta dei finanziamenti. La maggioranza vota il suo ordine del giorno, supportata per l’occasione da Stefano Zecchi (partito dei Veneti). L’opposizione si spacca in due distinti ordini del giorno. Alla fine trova l’unità su un documento del Pd che chiede l’allontanamento delle navi da San Marco. E approva l’ipotesi Marghera, ma senza nuovi scavi in laguna.

Seduta non senza polemiche. «C’è gente che da febbraio non prende lo stipendio» attacca il sindaco Brugnaro, «dobbiamo dare risposte immediate alla portualità». Rilancia il tema dei dragaggi e dello spostamento delle grandi navi a Marghera, canale Industriale Nord sponda Nord. «Lo ha deciso il Comitatone nel 2017, non si è più fatto nulla da allora», dice. Alla fine, l’affondo ai consiglieri comunali che annunciano il voto contrario. «Un po’ di dignità, volete che sia Roma a comandare? O il sindaco di Chioggia a decidere dove passano le navi di Venezia?»

La ricerca di un testo unanime naufraga rapidamente. «Molte cose condividiamo», dice Marco Gasparinetti, «non l’ubicazione delle navi. Da anni voi fate di tutto perché le navi continuino a passare per San Marco». Pierpaolo Baretta e il Pd difendono il governo dagli attacchi del sindaco. «L’Agenzia», aveva detto Brugnaro, «è una ferita istituzionale. Ci hanno espropriato».Andrea Martini chiede di invitare in Consiglio qualche scienziato che spieghi perché l’ipotesi Marghera è pericolosa per la laguna. «Ci vorranno almeno otto anni». Alla fine Martini, insieme a Bettin (rossoverdi) e Sara Visman (Cinquestelle) propongono un ordine del giorno che prevede le grandi navi in mare. Bocciato con tre soli voti favorevoli e 24 contrari. «Occasione persa. La soluzione Marghera è sbagliata», dice Betti. Ma il Pd, Venezia Tua e Marco Gasparinetti di Terra e Acqua 2020 non partecipano al voto. —



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