Prende a schiaffi la figlia quindicenne: mamma condannata a 18 mesi

Punita per aver tirato uno schiaffone alla figlia di quindici anni al termine di una baruffa casalinga. La donna, che aveva optato per il giudizio in abbreviato davanti al gip, dovrà ora svolgere un percorso con uno psicologo

Eugenio Pendolini
La sentenza in tribunale a Venezia
La sentenza in tribunale a Venezia

Quelle che sembravano essere normali litigi tra mamma e figlia, magari dai toni accesi e bruschi, si sono però trasformati in un’accusa di maltrattamenti ai danni di minore per la quale una mamma di 55 anni è stata condannata a un anno e sei mesi (pena sospesa) dal tribunale di Venezia.

Punita per aver tirato uno schiaffone alla figlia di quindici anni al termine di una baruffa casalinga. La donna, che aveva optato per il giudizio in abbreviato davanti alla giudice per le indagini preliminari Lea Acampora, dovrà ora svolgere un percorso con uno psicologo.

I fatti risalgono alla fine del 2023 e all’inizio del 2024. Mamma e figlia vivono sotto lo stesso tetto in un’abitazione nel comune di Venezia.

I rapporti tra le due sono piuttosto deteriorati. La mamma infatti accusa spesso e volentieri la figlia di fare troppo tardi la notte, di ubriacarsi in discoteca, di frequentare un brutto giro di amici e di amiche. Dal canto suo, la figlia si ribella al controllo del genitore, cercando di divincolarsi e di continuare indisturbata la sua vita.

Come ricostruito in questi due anni di indagini da parte dell’accusa rappresentata dal pubblico ministero Giorgio Gava, i rapporti tra le due non sono affatto idilliaci.

E i rimproveri della madre non sono certo in linea con quanto prevederebbe un manuale di psichiatria infantile. Per lungo tempo, però, si sono limitati solo a rimproveri verbali.

Questo almeno fino a un episodio specifico, in cui alle parole si è aggiunto anche uno schiaffone ai danni della figlia dopo che quest’ultima aveva afferrato la madre per le braccia cercando di trattenerla a forza.

Subìto il colpo, la ragazza, offesa, se ne va subito di casa e raggiunge l’abitazione del padre, sempre nel comune di Venezia. Quest’ultimo, con alle spalle un divorzio e la rottura di rapporti con l’ex moglie, va dai carabinieri insieme alla figlia e fa scattare la denuncia nei confronti della madre.

Due mesi più tardi, la ragazza torna sotto lo stesso tetto della madre. Per quello schiaffone, la ragazza aveva ricevuto cinque giorni di prognosi dall’ospedale.

Le investigazioni difensive realizzate dall’avvocato della donna, nata a Venezia e del 1970 avevano riportato le voci dei vicini di casa, i quali in effetti avevano raccontato di sentire aspri litigi, almeno due o tre volte al mese, durante i quali mamma e figlia se ne dicevano di tutti i colori urlando a squarciagola.

Durante le udienze tenutesi in tribunale, la ragazza (ora ad un passo dalla maggiore età) aveva in parte ritrattato ma la giudice per le indagini preliminari ha comunque ritenuto di condannare la madre con l’accusa di maltrattamento ai danni della figlia, minorenne.

L’avvocato difensore, Leonardo De Luca dello studio legale Simonetti, al momento non commenta la sentenza e valuterà di proporre appello solo dopo aver letto le motivazioni.

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia