Villalta, quella cifra record scritta sul foglietto Mestre, splendore a canestro

l’amarcordEsistono i cicli, gli anni d’oro, e anche Mestre li ha vissuti nella pallacanestro. Più di una generazione è cresciuta dentro il Coni o sotto la cupola del palasport di via Cavergnaghi, poi...

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Esistono i cicli, gli anni d’oro, e anche Mestre li ha vissuti nella pallacanestro. Più di una generazione è cresciuta dentro il Coni o sotto la cupola del palasport di via Cavergnaghi, poi intitolato all’ingegner Taliercio. Quegli anni d’oro sono stati rivissuti grazie all’iniziativa del Panathlon di Mestre che ha riunito alcuni dei protagonisti: Gianfranco Dalla Costa, Ennio Quintavalle, Giorgio Cedolini, Andrea Forti, Renato Villalta, Dulaine Harris e Roberto Zamarin, tutti insieme seduti al tavolo del presidente Fabrizio Coniglio. Aneddoti, ricordi, curiosità: una serata volata via troppo rapidamente, al centro della quale è stato ufficializzato anche l’ingresso di Alessandro Piovesan tra i soci.

«Ritorno sempre con piacere in questi luoghi» ha sottolineato Renato Villalta, arrivato a 14 anni da Maserada sul Piave, «rivivo il periodo della mia gioventù, rivedo vecchi amici. Ricordo la Montedison, il Coni, gli insegnamenti d Augusto Giomo». E il passaggio alla Virtus Bologna per 400 milioni. «Una cifra record per quei tempi, che mi ha condizionato per qualche tempo, anche se io non ho visto una lira di quella cifra». «Quando è mancato mio papà» ha svelato Roberto Premi, figlio del presidente Arnaldo, «io e mio fratello abbiamo trovato alcuni scatoloni pieni di foto e di documenti. Tra questi anche il contratto di Renato, stilato su un foglio di block-notes, firmato da papà e dall’avvocato Porelli». Poi il mito Dulaine Harris, sbarcato da Detroit via Ginevra. «Un anno fantastico. Feci un provino, non sembrava essere andato bene e mi infortunai, quando tornai feci 46 punti e firmai il contratto. Ho conservato tanti ricordi e tanti amici a Mestre, martedì abbiamo fatto notte in centro». Piccoli segreti cullati nel tempo. «Stavamo disputando le finali giovanili a Roseto» ha estratto al cilindro Walter Deanesi, «in camera è venuto un signore che non conoscevo, che mi ha fatto mille domande sulla società e sulla città: era Pieraldo Celada. Stava decidendo dove trasferire il titolo di Alessandria». Giorgio Cedolini, 78 anni, mostra la medaglia d’argento vinta ai Mondiali over 70, la tuta della Duco. «Che gioia battere la mia ex Reyer», stesso flash per Gianfranco Dalla Costa: «E chi si dimentica il mio canestro decisivo contro la Canon, fu la prima vittoria di Mestre contro Venezia...». Stesso percorso di Cedolini anche per Ennio Quintavalle. «Dalla Reyer al Basket Mestre, con la storica promozione in A/1». Adesso fa l’agente di giocatori, ma da Mestre è partita la carriera di Andrea Forti. «Due flash: quando Ettore Messina andò alla Reyer, in tanti ragazzi lo seguirono a Venezia, io decisi di rimanere al Mestre, credendo nel progetto. Anni dopo Campanaro fu dichiarato eleggibile per la Serie B e per la Nazionale, ma non per A /1 e A/2. Mi spiacque per Mark, ma fu la mia grande occasione». Tra i presenti, anche Guglielmo Feliziani, attuale presidente del Basket Mestre, che nel 2018 festeggia i 60 anni di vita. —

M.C.

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