Villalta: «Domani con voi per tifare Bc Mestre»

MESTRE. Con la casacca numero 10 del BC Mestre Renato Villalta ha giocato 154 partite. E aveva appena 18 anni quando nel ruolo di pivot trascinò con 536 punti il Mestre alla promozione in serie A nel campionato 1973-1974. Domani Villalta sarà a Trivignano ad assistere all’incontro casalingo del Gemini contro i Titani di San Marino (ore 18, arbitri Menegalli di Verona e Giulia Montecchi di Vicenza). Dal 16 maggio dell’anno scorso è presidente della Virtus Bologna. Ma nel suo cuore oltre alle V nere c’è anche il basket Mestre società che lo ha scoperto e lanciato tra i professionisti. «Sono onorato di essere stato invitato nella città che mi ha reso famoso e la cosa mi ha un po’ colpito» racconta Villalta, «ho chiesto a Francesco Rampini (vicepresidente del BC Mestre) se fossi davvero così famoso per essere messo al centro della loro attenzione. Solitamente chiamano giocatori più famosi a fare da ospite d’onore, a me capita raramente». Insomma Mestre ha scoperto il suo talento cestistico. «Quando avevo sette anni mia mamma mi mandò a comprare un quaderno nell’alimentari sotto casa, a due passi dal centro di Maserada, il paese dove sono nato» prosegue Villalta, «ad un certo punto mi nota un rappresentante incuriosito dalla mia altezza. Mi chiese se sapevo giocare a basket. Si chiamava Turchetto era un ex arbitro di pallacanestro e grandissimo amico di Gianni Augusto Giomo allenatore del Mestre. Dopo aver parlato con i miei genitori Giomo mi portò con se a Mestre, dove sono rimasto per sette anni. E mi sono diplomato all’istituto tecnico per geometri Massari».
Cosa ricorda dei tempi della Duco Mestre? «La promozione in serie A è un ricordo indelebile. Ero il più piccolo e giocavo con i giganti della pallacanestro di allora, come Giorgio Cedolini e Paolo Gracis. Ma anche l’esordio in serie A con vittoria contro la Fortitudo Bologna mi torna sempre in mente. Quell’anno, 1974-1975, giocavamo le partite interne a Castelfranco perché il Coni di Mestre era una palestrina e non poteva ospitare la serie A. C’era una marea di tifosi che ci seguivano in casa, un urlo assordante.
«Due settimane fa con la mia Virtus sono venuto al Taliercio ad affrontare la Reyer» continua Villalta, «ho trovato un tifo assordante, non hanno mai smesso di cantare e credo che domani a Trivignano i tifosi mestrini non saranno da meno». Due parole sul basket attuale che assomiglia poco a quello di qualche anno fa, figuriamoci a quello dei suoi tempi. «Le società dovrebbero sedersi attorno ad un tavolo e ridiscutere tutte le regole per poi condividerle» chiude Villalta «ci sono troppe cose che vanno riviste ma ci deve essere la volontà di tutti per farlo».
Thomas Maschietto
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