Venezia-Cittadella, dal derby solo un punticino: finisce 1-1

Risultato deciso dal dischetto: apre Pohjanpalo, pareggia Antonucci. Nel finale espulso Haps 

Alessandro Ragazzo
Una mischia nell'area granata nel derby Venezia-Cittadella
Una mischia nell'area granata nel derby Venezia-Cittadella

Due gol su rigore, uno per parte, e il derby tra Venezia e Cittadella si racchiude nei sei minuti del primo tempo, quando agli 11 metri di Pohjanpalo ha replicato Antonucci dalla stessa distanza. Non è stata una grande gara, contrassegnata dai tanti falli (45 in totale) e il Venezia ha dimostrato tutte le difficoltà nell’ultimi metri. Il Cittadella viene via con un pari meritato e che fa proseguire il momento positivo.

Vanoli non schiera da titolare chi è arrivato in settimana e Jajalo è riconfermato in regia. Si rivede Candela sulla destra, con il conseguente spostamento di Zampano sulla sinistra. Gorini fa delle scelte a sorpresa e inspiegabili, preferendo Maistrello ad Asencio e lasciando fuori un difensore esperto come Perticone.

I primi 25 minuti sono sonnacchiosi; c’è un po’ di timore di fare dei passi falsi vista la non brillante classifica e il taccuino degli appunti è sporcato solo da un giallo rifilato a Antonucci. Per il resto, solo qualche tentata iniziativa, diverse interruzioni e nulla più. Servirebbe una scossa per dare del brio alla partita e ci pensa Giraudo ad atterrare in area Jajalo: per il Venezia è il primo rigore a favore della stagione. Pohjanpalo non si dimentica come si fa e trova l’angolino alla destra di Kastrati, che si era ben allungato.

Il Cittadella deve alzare il ritmo, il Venezia non può rimanere in bilico sino alla fine. Neanche sei minuti e si ritorna al punto di partenza, come il Gioco dell’oca: Ceppitelli mette giù Antonucci, la Var richiama Valeri al monitor e si torna sul dischetto, stavolta a parti invertite: lo stesso Antonucci non sbaglia. Il Venezia si ributta in avanti, Johnsen ha la palla buona per spostare la bilancia verso i colori arancioneroverdi ma Kastati salva d’istinto una conclusione ravvicinata. Il norvegese poteva fare meglio ma va dato merito al portiere ospite. Il finale di tempo è tutto veneziano; prima il tiro di Tessmann è murato da un difensore, poi Candela arriva con un attimo di ritardo sul cross di Zampano (Kastrati aveva toccato quel tanto che basta per metterlo fuori causa) e una carambola di Frare finisce sulla traversa, salvando il Cittadella.

 Si riprende e la gara resta spezzettata dai tanti falli. Si fatica a prendere quota. Peccato, perché ne risente lo spettacolo e le interruzioni fanno solo aumentare il freddo preso. Il Venezia ci mette più anima rispetto a una settimana prima contro il Sudtirol, anche se la manovra non è sempre fluida. Ancora Pohjanpalo, tra i più attivi là davanti, mette paura a Kastrati ma è bravo a chiudergli lo specchio. Altri scontri area (Candela finisce a terra ma l’arbitro fa proseguire) e il secondo di Vanoli, Godihno protesta e Valeri lo allontana.

A proposito di cartellini rossi, la partita di Haps dura otto minuti, visto dalla Var scalciare Mattioli a palla lontana. Imperdonabile il gesto dell’esterno, che rischia di essere pesante non solo per la gara contro il Cittadella ma anche per il prosieguo del campionato. Mentre gli arancioneroverdi provano a vincere la gara, devono rivedere l’assetto per rischiare il meno possibile.

Il Cittadella prova a fare qualcosa, il Venezia pensa più a non rischiare e il Penzo continua a essere un tabù: appena due vittorie in campionato. Urge darsi una mossa, perché gli altri corrono e il tempo perso non torna più. Il Cittadella ha fatto suo, forse mancando la zampata finale. Ma il pari non è da buttare.

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