Venezia Academy lezioni di tecnica ma anche di rispetto per gli avversari

La presentazione della stagione che vede 165 ragazzi divisi  in 11 squadre. Il presidente Piovesan: «Un nuovo format» 

MESTRE. Imparare il rispetto per compagni di squadra e avversari, divertirsi e crescere insieme giocando a calcio serenamente. Questo è ciò che la Venezia Football Academy vuole trasmettere ai suoi allievi, arrivati a essere quest’anno 165, e che sono stati i protagonisti della presentazione della nuova stagione, ieri al Novotel di Mestre. È stato infatti necessario cambiare sede per la festa di apertura, perché i numeri della Academy presieduta da Alessandro Piovesan continuano a crescere. Lo slogan della nuova stagione, in sostanza, è alimentare l’amicizia tra i giovani che si avvicinano al calcio attraverso i colori arancioneroverdi.

I campioni del futuro forse sono già tra le 11 squadre della Academy, ma Piovesan usa parole e modi che sanno di vera accoglienza per le famiglie. «Abbiamo cambiato il format dell’Academy, avvicinandoci ancora più al Venezia di Serie B. La parte tecnica rimane preponderante, cui affianchiamo quella dedicata ai servizi e alle attività commerciali. Lavoriamo sul settore giovanile scolastico in stretta collaborazione con il settore giovanile vero e proprio del Venezia. Abbiamo la fortuna di rappresentare la città più bella del mondo, e il verbo del fare e del dare viene prima di tutto. Saremo sui campi, ma anche nelle scuole cittadine, e creeremo delle attività per il business delle aziende che ci supportano. Alle famiglie dico: lasciate sognare, divertirsi e sbagliare i vostri bambini, sentitevi parte attiva dell’Academy».

Con il Comune di Venezia è stata avviata una collaborazione per organizzare l’attività motoria nelle prime due classi elementari di una decina di scuole cittadine, e poi c’è quella che prosegue con la International School of Venice. Con il Venezia di Joe Tacopina la sinergia è poi fortissima. «L’Academy è una associazione di puro settore giovanile che fa parte del Venezia Football Club», sottolinea infatti il direttore generale, Dante Scibilia, «molti progetti sono condivisi ed è emozionante vedere i bambini felici e cantare in questa serata. L’augurio, per loro, è che si divertano e vengano allo stadio con le famiglie».

L’insegnamento del rispetto, anche verso chi ha colore della pelle o religione differente, è stato auspicato dal direttore sportivo Fabio Lupo, con l’Academy che seguirà gli allievi con medici e specialisti di altissimo livello.

Mattia Collauto, responsabile del settore giovanile del Venezia, infine osserva: «Questa è la continuazione di un lavoro che prosegue da anni, e c’è una grandissima comunicazione tra noi dirigenti per rendere felici i ragazzi. Giocare a calcio è il lavoro più bello del mondo, ma non è assolutamente un percorso facile, servono tanti sacrifici». —

Simone Bianchi

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia