Tchoukball, a Concordia piace il rispetto

CONCORDIA SAGITTARIA. Non si vive di solo calcio. Nel Tchoukball, sport che ha preso il nome dal rumore della palla sulla porta composta da un telaio metallico e degli elastici, un giocatore segna...

CONCORDIA SAGITTARIA. Non si vive di solo calcio. Nel Tchoukball, sport che ha preso il nome dal rumore della palla sulla porta composta da un telaio metallico e degli elastici, un giocatore segna un punto a favore della sua squadra se fa rimbalzare la palla contro il pannello in modo che essa, dopo il rimbalzo, tocchi il terreno di gioco prima che un avversario riesca a recuperarla. Una disciplina frutto degli studi di un biologo svizzero, Hermann Brandt, attorno agli anni ’20, il quale concepì la “Carta del Tchoukball”: sport non aggressivo, con regole che obbligano i giocatori a rispettare i loro avversari, che non possono essere ostacolati. Un mix di pelota basca e pallamano. Ideale per squadre miste. Sette contro sette. Con almeno un elemento femminile in campo, altrimenti si gioca in sei. In Italia esistono una serie A e B, e che ha tra i suoi protagonisti la Julia Carbonassi (carbonasso è il nome dialettale del serpente biacco) di Concordia Sagittaria, nella serie cadetta. Il fondatore, presidente, giocatore Manuele Puppo, va fiero dei suoi atleti che cercano di applicare alla lettera la carta di questo gioco. «Nel tchoukball l’idea è quella che si può migliorare tutti, anche nella sconfitta. E il nostro gruppo di trentenni assatanati interpreta dal 2011 questo far play agli eccessi, con un sano e vigoroso agonismo.” Con risultati che non tardano ad arrivare. “Siamo tra i candidati per un posto nei play off di serie B” continua Puppo “ma il salto in A sarebbe proibitivo. Troppa la differenza, non dureremmo una sola stagione.” Questa la rosa completa: Davide Bozza, Livio Benvenuto, Paola Rizzuti, il capitano Francesco Muraca, Francesco Puppo, Rosa Santaniello, Riccardo Bertagnin, Massimiliano Michieli e Francesco Botter.

Alessandro Torre

Argomenti:tchoukball

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia