
Parigi si prende la Supercoppa a Udine: battuto il Tottenham ai rigori
In dieci minuti i francesi hanno ribaltato il vantaggio firmato van de Ven e Romero: errore decisivo di Tel dal dischetto
Alla fine la Supercoppa europea se la prende dalle mani del presidente dell’Uefa Ceferin, sloveno, nato a pochi passi del confine, 30 chilometri da qui, il brasiliano Marquinos, l’anima del Psg. E l’udinese Vicario, unico italiano in campo, il vice Donnarumma in azzurro, si deve inchinare. Il Tottenham è andato a due minuti dalla Coppa, ma non ha approfittato, peccato mortale, di un clamoroso vantaggio. Il Psg campione d’Europa giusto un mese fa dal Chelsea aveva perso degli Usa il Mondiale per club. In mezzo, vacanze e solo 7 giorni di allenamenti. Insomma, la differenza di condizione tra le due squadre era enorme. Vincono ai rigori i parigini dopo aver rimontato due gol all’ultimo istante.
LA GRANDE FESTA A UDINE
Ma andiamo per ordine. L’aria che si respira è da grande serata al gioiellino Friuli. In campo c’è un’imbarcata di talento. Siamo accanto a uno dei tremila colleghi arrivati per gustarsi il match da tutta Europa. È georgiano. “Kvara” dice. Non serve aggiungere altro, il 7 blu ex Napoli con i calzettoni abbassati, nonostante la sola settimana di allenamento, fa paura con quei 4 là davanti: Barcola, Doue, Dembele e Hakimi. Quattro tre tre è il modulo scelto da Luis Enrique e dal debuttante Thomas Frank. Che inizia l’avventura londinese con uno Zoncolan da scalare, per restare in zona. Gli Spurs se la giocano col ritmo, pressing, ripartenze, tutta roba tipica d’una squadra inglese, peraltro da Champions, e che ha già più di un mese di lavoro sulle gambe. Gli altri non avranno ancora gamba, ma qualità sopraffina. Richarlison, che proprio il patron dell’Udinese Gino Pozzo lanciò alla succursale Watford, al 23’ fa fare la prima (bella) parata a Chevalier in maglia Psg, che poi con i piedi, citando Donnarumma, il grande assente, dimostra davvero di cavarsela.
Vero, se lasci spazi il Psg fa paura anche a marce ridotte, ma il Tottenham sfonda. Al 39’ punizione per gli inglesi a metà campo. Scodella Vicario, altro bravo con i piedi (povero Gigio, dai non è mica cosi male fuori dai pali), spizzata, Palhinha costringe alla paratona Chevalier, traversa. Irrompe Van de Ven se segna. Reazione rabbiosa del Paris, invece palo di Richarlison, ma è fuorigioco.
All’intervallo tormentone della Supercoppa di Ferragosto? Quanta benzina avrà ancora nel motore la fuoriserie dello sceicco Al-Khelaïfi preoccupato in tribuna? E domandina velenosa: Donnarumma starà guardando la partita? Siccome è uno vero, starà pure tifando per i compagni. Cantano gli inglesi, il loro “Oh When the Spurs go marching in” è da brividi.
Si riparte, senza cambi. Gigio stavolta sobbalza sulla poltrona. Punizione dalla tre quarti di Porro, testa di Romero, Chevalier si butta in ritardo e prende il 2-0. Tempi di reazione? Non da Gigio, caro sceicco. Porro sfiora il tris direttamente su punizione. Ma con la spia della riserva accesa, il Psg dimostra perché ha vinto la Champions. Anche con i cambi Luis Enrique mette gli inglesi nella loro metà campo. E se giochi lì a difendersi, puoi anche avere più birra, ma il gol lo prendi prima o poi. Così l’inoperoso Vicario capitola all’85’ causa staffilata da fuori aria del coreano Kanh-In. I decibel nella curva parigina aumentano. Il finale è da brividi. Il Psg ci crede, butta avanti tutta la sua enorme qualità. Gli Spurs ondeggiano, passano lenti per loro i 6’ di recupero. Quando vedono le bianche scogliere di Dover e mancano due soli minuti, capitolano ancora: cross perfetto di Dembele (migliore in campo) dalla destra, irrompe Ramos: 2-2. Peccato mortale: averne di più, ma farsi schiacciare dal talento dei francesi, che nel finale hanno trovato risorse chissà da dove. Rigori inevitabili.
Non c’è Donnarumma. E adesso? Solake gol, sotto la curva amica degli Spurs. Vitinha fuori, Vicario esulta. Bentancur gol. Bolide di Ramos: rete. Chevalier fa il Gigio su Van de Ven. Pari. Gol Dembele. Tel tira fuori di due metri. Il coreano spiazza Vicario. Speranza Pedro Porro. Match point Paris. Gli Spurs sono nelle mani di Vicario. Bucato da Mendes. È giusto così, se gli altri si allenano da una settimana e tu da 40 giorni ne devi approfittare. Fino in fondo. Il Psg fa festa sotto la sua curva. Gli Spurs masticano amaro. Vicario, davanti al commissario tecnico Gattuso, a genitori e amici si ferma a due minuti dal sogno. Udine s’è goduta una serata davvero speciale e ora punta dritto ad avere uno spicchio di Euro 2032.
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