«Subito il nuovo palasport le due Umana non possono continuare al Taliercio»

Il vicesindaco Tomaello a 360 gradi: «Anch’io vorrei il nuovo stadio in terraferma, il Venezia sta lavorando bene sul Penzo» 
Davide Vatrella

IMPIANTISTICA

«Più di un nuovo stadio, la città ha bisogno di un nuovo palazzetto dello sport». Andrea Tomaello, il giovane dinamico vicesindaco e assessore dello sport del Comune di Venezia, ha le idee chiare: «Il bacino di utenza che ha la Reyer», continua il braccio destro di Luigi Brugnaro, «è molto più grande dei 3.500 posti che può contenere il Taliercio. Il nuovo palazzetto potrà servire a tutte le società del comune per migliorare la distribuzione degli spazi. Inoltre, il nuovo contenitore potrebbe attirare una serie di eventi, vedi concerti e spettacoli vari, che Venezia, in questo momento, non può ospitare e offrire».

Sul progetto del palasport ai Pili, Tomaello è di pochissime parole e non fa alcun nome e cognome: «Il terreno è di un privato, non entro nella vicenda. Dico solo che il palazzetto serve a Venezia e Mestre. La situazione degli impianti sportivi, visti anche i risultati del Venezia e delle due squadre della Reyer, non è certo all’altezza della situazione. Le ragazze del basket hanno vinto uno scudetto storico, i maschi hanno raggiunto la loro sesta semifinale di fila, mentre il Venezia è in finale per andare in Serie A. Traguardi eccezionali che meritano impianti con caratteristiche di modernità ed efficienza».

Il vicesindaco elogia le due società professionistiche che stanno esaltando la città: «I due club sportivi del nostro comune stanno facendo grandissime cose, mi auguro che possano fungere da traino allo sport di base che, durante la pandemia, ha sofferto ed è stato molto penalizzato».

Sul Penzo, Tomaello ha le idee chiare: «Conosco bene la proprietà americana e devo dire che per la prima volta c’è un presidente molto attento che vuole giustamente legarsi al territorio e soprattutto che non passa il tempo a sbilanciarci in promesse, poi non mantenute, come accaduto in passato. I tifosi del Venezia sono stati illusi più di una volta e Niederauer ha capito che bisogna essere legati e attenti al territorio. La società sta abbellendo il Penzo, l’impianto di illuminazione era da potenziare a prescindere dalla categoria che farà il prossimo anno il Venezia e anche le barriere sono state tolte. Senza questi lavori la squadra non potrebbe assolutamente disputare nemmeno la prossima Serie B».

Tomaello, tifosissimo del Venezia, evita di parlare di promozione in A: «Sono molto scaramantico, parliamo d’altro se volete. Della capienza a 16.000 con possibilità di deroga a 10.000, ne parleremo, se volete, venerdì mattina. Il nuovo stadio in terraferma? Anche a me piacerebbe, ma bisognerebbe realizzarlo con criterio. Se la Juventus gioca all’Allianz Stadium, che ha poco meno di 40.000 posti, al Venezia basterebbe uno stadio dai 16.000 ai 20.000 spettatori. Occorre realizzarlo in una zona comoda: non si vada a costruire lo stadio nel contesto di un altro polo commerciale che metta in crisi le altre attività vicine. Lo stadio a Marcon? Al mio compagno di partito, il sindaco Matteo Romanello, che ha lanciato la proposta, ho risposto pubblicamente su Facebook, di tirare fuori i soldi e poi», chiude Tomaello, «eventualmente ne parleremo....». —



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