Stefano Vecchi promuove il suo Venezia «È molto importante cominciare bene»

L’allenatore fa il punto a pochi giorni dal via: «Qualche giocatore da recuperare. Un rammarico? Il ko in Coppa Italia»

MESTRE

Lo Spezia è all’orizzonte, un altro campionato di Serie B è alle porte per il Venezia, non più matricola terribile del torneo, ma intenzionato a disputare un’altra stagione al vertice. L’ultima amichevole è servita all’allenatore Vecchi per avere un quadro della situazione a una settimana, sciopero permettendo, dall’inizio del campionato.

«Il test di Pordenone è stato utile a pochi giorni dall’inizio ufficiale» è la valutazione del tecnico «l’ho utilizzato per effettuare alcuni esperimenti, verificare la condizione fisica dei giocatori. Al di là del risultato, avevamo di fronte una squadra che sarà protagonista in Serie C e le risposte sono state positive, fatta eccezione per i 15’-20’ finali del primo tempo dove ci siamo un po’ disuniti. E un altro elemento positivo è il ritorno a pieno regime di Modolo, Coppolaro e Geijo». Una marcia di avvicinamento al campionato caratterizzata dallo stop di tanti giocatori. «Gli infortuni hanno condizionato questa prima parte della stagione, è vero, soprattutto il reparto offensivo è stato coinvolto quasi completamente. Tra Zigoni, Litteri e Marsura spero di poterne recuperare almeno un paio per l’esordio contro lo Spezia. Gli assenti di Pordenone? Per alcuni, come Domizzi, Falzerano e Garofalo, è stato solo uno stop a livello precauzionale, niente di preoccupante».

Folta la pattuglia di giocatori d’attacco (Zigoni, Litteri, Geijo, Vrioni, Citro, Marsura), oltre a St Clair e Di Mariano. Serviranno delle scelte. «Ci ritroviamo con un attaccante in più, ma la stagione sarà molto lunga e complicata, tutti torneranno utili e avere a disposizione tanti giocatori ci consentirà anche di non accelerare i rientri di qualche elemento infortunato. Citro? Ci serviva un attaccante con le sue caratteristiche, non ce l’avevamo in organico. Gli piace giocare sulla linea dei difensori, non può essere ancora al top della condizione visto che a Frosinone si è ritrovato ai margini della prima squadra».

Ventisette giocatori in organico. «Sono soddisfatto delle operazioni di mercato, la rosa è coperta in ogni reparto, non credo sia extralarge. Tante operazioni, soprattutto per quanto riguardava i giovani da inserire, erano già state portate a compimento prima della partenza per Bedollo. Sono contento dell’ultimo sforzo compiuto dalla società con l’innesto di Citro. Dovevamo anche sfoltire la rosa, dopo i tanti rientri dai prestiti, anche in questo siamo quasi a posto, tenendo conto che il mercato della Serie C è aperto per un’altra settimana».

L’infortunio di Vicario non cambierà le gerarchie di partenza tra i portieri. «Vicario dovrebbe fare un salto a Lourdes. Aveva iniziato benissimo, poi ha avuto un contrattempo dietro l’altro: l’infortunio muscolare in ritiro, quando stava bene ha avuto quattro-cinque giorni di febbre alta e all’ennesima ripresa si è ferito a un dito, tanto da richiedere quattro punti di sutura. Non credo possa essere disponibile con lo Spezia. Lezzerini e Facchin sono comunque pronti: Davide è rimasto con noi, non si sono concretizzate alcune trattative, è un professionista esemplare e un ragazzo molto serio».

Tante opzioni a centrocampo. «In mezzo al campo dovevamo compensare soprattutto la partenza di Stulac, ci siamo riusciti quasi subito. Ho giovani emergenti e giocatori di esperienza che mi consentiranno di giocare, se fosse necessario, con moduli diversi, anche se almeno in partenza non ci discosteremo dal 3-5-2 della passata stagione».

Al di là degli infortuni, un rammarico del precampionato? «Non aver passato il turno in Coppa Italia con il Sudtirol» osserva il tecnico arancioneroverde, «nonostante il Venezia abbia disputato una buona gara per essere l’inizio di agosto. Avrei voluto un’altra partita impegnativa, con la qualificazione in palio, ma tenendo anche conto della lunga lista di giocatori indisponibili, l’eliminazione ci ha consentito di farli lavorare senza fretta per recuperarli in vista del campionato».

Rimane la drastica riduzione del numero di squadre. «Se la Serie B rimarrà a 19 squadre, sarà un torneo decisamente più difficile e complicato delle passate stagioni. La forbice tra chi andrà ai playoff e chi sarà costretto a giocare i playout si assottiglierà ulteriormente. Bisognerà partire bene, ci saranno meno partite meno punti in palio, quindi il margine di errore o di risalita diminuirà». —



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