«Sono venuto qui per vincere»

Basket Serie A. Da Siena e Venezia, Tomas Ress non cambia mentalità e si presenta caricatissimo

MESTRE. Esperienza, carisma, mentalità vincente: è il biglietto da visita di Tomas Ress, ieri per la prima volta al Taliercio da giocare della Reyer Venezia. Reduce dalle vacanze a Rodi, l’ex capitano della Montepaschi ha preso contatto con la realtà granata. «È estremamente facile presentare un giocatore come Tomas Ress» ha esordito il diesse Casarin, «la sua carriera parla da sola. Sappiamo perfettamente quello che ci darà in campo, ma lo abbiamo voluto anche come persona, per quello che ci darà nello spogliatoio e fuori dal parquet. C’erano molte squadre che lo seguivano, siamo orgogliosi che alla fine abbia scelto la Reyer».

Una presentazione semplice, ma efficace, ed è semplice partire dalla fine del discorso di Casarin. «Chiuso il campionato» parole di Tomas Ress, «essendo libero da contratto, è logico che più di qualche società si sia avvicinata, Venezia è una grande realtà con un presidente che trasmette una passione straordinaria. La squadra mi sembra competitiva, mancano ancora un paio di tasselli per completare l’opera. È bello ritrovare in granata due giocatori come Viggiano e Ortner con cui ho condiviso l’ultima annata a Siena, ma sono ancora entusiasta di poter giocare insieme a Phil Goss, un elemento che ho sempre ammirato da avversario».

La Reyer è sempre stata un osso duro per la Montepaschi. «È vero, abbiamo perso sia al PalaVerde che due anni fa al Taliercio, mi ricordo i liberi sbagliati da Aradori nel primo caso e da Hackett nel secondo. Anche quest’anno la Reyer ci ha messo in grandissima difficoltà, siamo riusciti a vincere solo grazie alla scarica di triple infilate da Josh Carter nell’ultimo periodo».

Ress ritrova Carlo Recalcati. «Le nostre strade finora si sono incrociate solo in Nazionale. È un allenatore di grande esperienza, che sa sempre ottenere il massimo dalle sue squadre, vedi anche quest’anno a Montegranaro».

Riprodurre la mentalità di Siena non sarà semplice. «Nessuno mi ha chiesto di vincere lo scudetto alla Reyer, ma io voglio vincere, sono abituarlo a farlo da sempre. Un giocatore può avere grandi qualità tecniche e migliorare strada facendo, il carattere lo hai dentro di te».

Siena, fine di un capitolo. «Una stagione difficile, da gennaio si sapeva come sarebbe andata a finire. Abbiamo fatto un piccolo capolavoro, se entrava la tripla di Jenning in gara-6 avremmo parlato tutti di miracolo».

Play e pivot, mancano per completare il roster: se Cameron Moore rimane l’indiziato principale per spazzare via palloni sotto canestro, accanto a Mike Green è spuntato il nome del rookie Markel Starks, uscito quest’anno da Georgetown University, mentre Jacopo Giachetti si è accordato con la PMS Torino in A/2 Gold e Riccardo Bertolo, in uscita dall’under 19 è andato ai Ruckers San Vendemiano.

Michele Contessa

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