Soligo: «Per me è un onore la riconferma in questo Venezia»

MESTRE. Ultimi otto giorni di relax per Evans Soligo, sotto il sole pugliese, in attesa di rituffarsi nella mischia il 13 luglio. Insieme a Gianni Fabiano, il centrocampista e capitano del Venezia è tra i pochi ad aver incrociato mister Inzaghi al Taliercio. «Intanto sono felice per la riconferma, vuol dire che qualcosa di buono ho fatto in campo e fuori» osserva Soligo, «avevamo costruito un bel gruppo, mi dispiace solo che resteremo in pochi, ma capisco le esigenze della società di allestire una squadra che possa ambire a lottare per la promozione in serie B. E mi sembra che i “colpi” finora portati a segno siano significativi». A cominciare dal cambio di allenatore in corsa con Pippo Inzaghi a subentrare a Giancarlo Favarin. «Nessuno di noi può dire di non essere stato sorpreso da questo cambiamento, anche perché il mister era stato il primo a essere riconfermato dopo la promozione. Come per i giocatori, anche per l’allenatore, la dirigenza avrà fatto le sue valutazioni. Inzaghi? Ci siamo incontrati brevemente, l’ho visto bello carico, determinato, pronto per iniziare alla grande questa nuova esperienza con il Venezia».
Dal 4-3-1-2 di Favaretto al 4-2-3-1 di Favarin, adesso il Venezia passerà al 4-3-3 di Inzaghi. «Dipende sempre da noi giocatori, perché alla fine il modulo non deve essere solo una questione numerica, deve essere interpretato. Ovvio che cambi qualcosa, in tanti anni mi sono abituato a tutti i sistemi di gioco, dipende soprattutto come occupi gli spazi».
La Lega Pro è un campionato che Evans Soligo conosce molto bene per averlo affrontato con Salernitana (promosso in serie B), Paganese, Porto Tolle e San Marino. «Dobbiamo prepararci a un torneo completamente diverso dalla serie D, non è semplice vincerlo, nemmeno per chi costruisce grandi squadre e spende tanti soldi. Bisogna che tutte le componenti viaggino nella stessa direzione: società squadra, tifosi. È fondamentale creare un corpo unico che spinga verso l’alto». Quattro posti per 60 squadre, qualora si ritornasse al format voluto dal presidente Gravina, l’ultimo attraverso i maxi-playoff che coinvolgeranno 28 squadre. «Alla resa dei conti la promozione diretta sarà una sola, come quest’anno, ma la concorrenza aumenterà. I playoff allargano possono essere una bella idea a livello di interesse, terranno aperti i gironi fino all’ultima giornata».
Michele Contessa
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia