Segre: «Il gol? Un sogno Mio papà l’aveva predetto»

VENEZIA. Partiamo dalla fine, quando Francesco Di Mariano ha appena messo dentro il rigore del vantaggio ma poi si fa espellere da Sacchi. «Avevamo buttato fuori la palla perché Zampano era a terra» racconta l’attaccante «e Trevisan ha detto ai suoi compagni di non restituirla. È stato un gesto antisportivo ma ho fatto una cavolata, chiedo scusa, è stata una reazione eccessiva». Spiegato quanto successo, lo stesso Trevisan, poco prima, aveva riequilibrato un derby con un grande gol. «Sull’1-1 ci sono rimasto male» continua Di Mariano «ma Zenga mi ha incoraggiato, dicendomi che avrei segnato. Così è stato. Avevo realizzato un gol sotto la curva anche contro il Verona ma avevamo pareggiato. Stavolta sono arrivati i tre punti ed è stato un gran successo». L’altro marcatore di giornata è Jacopo Segre, che racconta un aneddoto. «È stato un sogno» rivela il centrocampista «un’emozione indescrivibile. Prima di arrivare allo stadio, ero al telefono con mio padre: «Se segni dopo 10-15 minuti devi portarmi la maglia, mi ha detto, e lo dovrò accontentare. Siamo entrati in campo con determinazione, avevamo preparato bene la gara in settimana».

Giù il cappello davanti ad Andrea Schiavone, perché ha fatto parecchie cose. E bene. «L’importante era tornare alla vittoria» osserva «per dare una svolta a un periodo un po’ così. Ora non ci dobbiamo accontentare: solo così potremmo essere ambiziosi. Clemenza ci ha creato problemi, loro hanno cambiato modulo nella ripresa ma tutto il Venezia ha fatto molto bene». —

Alessandro Ragazzo

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