San Donà, arriva Rodrigo Costa

Primi colpi pesanti di mercato della Lafert San Donà dopo gli annunci della scorsa settimana relativi alla composizione dello staff tecnico, che vede Jason Wright head-coach affiancato non più da Mauro Dal Sie ma dall'ex-petrarchino Zane Ansell. Il XV del Piave puntella i fianchi confermando alcuni dei giocatori-chiave della bella stagione appena trascorsa: si parte del seconda linea e leader del pacchetto Jaco Erasmus, figura fondamentale nella gestione delle rimesse laterali ma più in generale per la leadership data dalla capacità di lettura della partita. Con l'ex azzurro di origine sudafricana, tornano a vestire biancoceleste anche i due neozelandesi Glenn Preston - flanker dotato di ottima tecnica e grande dinamicità - e Joketani Koroi, seconda/terza linea andato ad imporsi come impact-player ed ottimo placcatore. Conferme anche per il trio italiano composto da Pino Patelli (mediano di mischia), Roberto Bertetti (trequarti centro) e Matteo Falsaperla (utility-back, attualmente impegnato con la Nazionale Seven). Assieme al rientrante tallonatore di origine croata Amar Kudin dalla Benetton, un nucleo di sette giocatori di esperienza su cui il club ritiene di poter investire per le dichiarate ambizioni playoff, innestando l'atleta chiamato al durissimo compito di sostituire la stella inglese Matt Cornwell, tornato alla casa-madre dei Leicester Tigers nel ruolo di team-manager. Ad ereditare il numero 10 sarà infatti l'italo-argentino Rodrigo Costa, sudamericano di nascita ma formato rugbysticamente in Nuova Zelanda, nel club di Massey prima e per la selezione provinciale di North Harbour poi, la stessa da cui proviene anche Glenn Preston e per la quale detiene il record di punti segnati ed il titolo di miglior giocatore a livello Under 20. Classe 1992, esordio nel campionato provinciale seniores a 17 anni, Costa arriva in casa Lafert con un curriculum importante, avendo peraltro rifiutato un'offerta dalla franchigia di Canterbury - una delle più prestigiose in Nuova Zelanda - pur di farsi conoscere in Italia e tentare di inseguire il sogno di vestire la maglia azzurra. Imperniato sul giocatore, che viene dato con caratteristiche più offensive rispetto a Cornwell, Wright dovrà costruire un rugby diverso rispetto a quello proposto l'anno scorso.
Gianluca Galzerano
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia