Rugby, è nato il progetto “Cuore Ovale”

MESTRE. L'aveva promesso a se stesso quella maledetta sera di qualche anno fa, ora diventa il primo atto ufficiale del suo nuovo mandato da presidente del Comitato Regionale.
«Francesco (Adamoli, ndr) cadde a terra svenuto durante un allenamento: all'epoca ero direttore sportivo del suo club, il Cus Padova, e mi trovavo a bordo campo. Il ragazzo era in arresto cardiaco e tentai di tutto per rianimarlo, ma non essendoci un defibrillatore a portata di mano non ci fu nulla da fare, malgrado l'ambulanza fosse arrivata in pochissimi minuti. Da medico, da uomo e da rugbista giurai a me stesso che avrei fatto tutto il possibile per evitare il ripetersi di una tragedia come quella, e con questo progetto il nostro rugby va in questa direzione».
Marzio Innocenti, medico di professione, ex allenatore del Casinò di Venezia in Eccellenza e numero uno della palla ovale veneta dallo scorso 26 gennaio a seguito della successione al miranese Roberto Bortolato (in carica da tre mandati consecutivi), parla con tutto l'orgoglio del mondo del progetto "Cuore Ovale", varato dal suo direttivo. Dedicato, oltre che a quella di Adamoli, alla memoria di Ivan Francescato, Piero Dotto, Simone Franchini e Dario Candiotto (tutti rugbisti veneti falciati dall'infarto), il progetto sarà coordinato dal dottor Rizzieri Carraro, nominato dal Consiglio quale referente medico, secondo le linee guida tracciate in collaborazione con il dottor Paolo Rosi, responsabile del Coordinamento regionale emergenza-urgenza e direttore del Suem-118 di Treviso.
«L'obiettivo è di qualificare il Comitato come ente formatore sull'uso dei defibrillatori (Bls-D Provider) già entro la fine della stagione», spiega Innocenti, «e procedere poi direttamente alla formazione di sette referenti indicati dalle società per ogni area provinciale. Con l'inizio della prossima annata saranno poi questi referenti a lavorare sul territorio per estendere gratuitamente la formazione ai nostri club, con un piano di diffusione capillare che sono certo troverà la più ampia adesione».
L'iniziativa-pilota sposa la normativa del decreto Balduzzi per le società sportive, non ancora obbligatoria in assenza dei decreti attuativi: «Per la dotazione dei defibrillatori, stiamo valutando tutte le iniziative per rendere meno gravoso possibile alle società l'acquisto di questi strumenti salvavita, che sul mercato si aggirano sui 1.500-1.800 euro, magari coinvolgendo anche sponsor privati».
Gianluca Galzerano
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