Rosada, applausi e pegno per i canestri “di tabella”

CA’ SAVIO. La prima regola del campetto parla chiaro. Se segni da tre di tabella senza dichiararla prima, il canestro viene annullato. Marco Rosada (nella foto) il playmaker tutto addominali del...

CA’ SAVIO. La prima regola del campetto parla chiaro. Se segni da tre di tabella senza dichiararla prima, il canestro viene annullato. Marco Rosada (nella foto) il playmaker tutto addominali del Litorale Nord (C Silver) di triple “non dichiarate” ne ha segnate due nell’ultimo turno di campionato dove non valgono le regole della strada. E l’ultima, da posizione impossibile, è valsa la vittoria a 52” dalla sirena. «Il mio tiro dall’angolo in realtà è stata una preghiera lanciata agli dei del basket» spiega con il sorriso Marco Rosada, «ho scelto di fare una parabola bella alta come dire se va… va ed è andata bene». Dopo la prima tripla realizzata da posizione centrale, il giocatore del Lido di Venezia ha persino mostrato il paradenti quasi a scusarsi per non avere “chiamato” la tabella. «Di solito quando tiro da tre cerco solo la precisione (il fruscio della retina che gli americani chiamano “swish”). Mi era capitato in precedenza di segnare di tabella, ma mai un canestro della vittoria».

In casa Litorale Nord esiste una sorta di allenamento per questo genere di tiro. «Con il vice allenatore Torcellan ci divertiamo a tirare da distanze assurde per segnare con l’aiuto del tabellone...». Nello spogliatoio a Marco Rosada l’impresa contro Treviso costerà cara. Il nomignolo di “killer del Lido” o “della barena” e la doppia razione di pizzette e stuzzichini salati come pegno. «Siamo il migliore attacco del campionato e dopo nove giornate ancora primi e imbattuti come lo Jesolo. Loro hanno una difesa straordinaria e quando troveremo l’amalgama sistemeremo anche quella...».

Thomas Maschietto

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