Ress guarda avanti «Con Biligha e Cerella Reyer d’alta qualità»
Serie A. Il capitano analizza la preseason dei granata «Se i due nuovi si inseriscono bene ci sarà da divertirsi»

CAORLE. Cerottino sul naso per respirare meglio, l’unico ad averlo tra i giocatori della Reyer, quasi fosse la fascia distintiva del capitano, dentro e fuori dal parquet. Tomas Ress è eterno, non solo per i capelli bianchi ma per quello che sa dare quand’è chiamato in campo da De Raffaele, il classico giocatore che sa fare la cosa giusta al momento giusto.
Come sta la Reyer dopo questo torneo di Caorle in vista della Supercoppa italiana che si giocherà a Forlì? «In queste settimane abbiamo lavorato bene, si vedono i passi in avanti a suon di allenamenti» fa sapere Tomas Ress, «ora è arrivato anche Paul Biligha di ritorno dagli Europei, un giocatore importante per noi e per il nostro scacchiere difensivo, averlo in squadra significa tanto, in particolare in difesa».
Manca anche Bruno Cerella, la Reyer al completo può stupire ancora e come ha detto Claudio Coldebella, ex play maker della Virtus Bologna e dell’Olimpia Milano e attuale direttore generale della pallacanestro Varese “può contare su dodici super giocatori e difendere alla grande il titolo di campione d’Italia”. «Bisogna vedere come si inseriscono Biligha e Cerella, è ancora presto per parlare» prosegue il capitano della Reyer. A proposito di Bruno Cerella, quando Riccardo Bolpin era seduto sul cubo dei cambi per entrare in campo contro Treviso, Cerella gli si è avvicinato per dargli gli ultimi consigli. «Bruno è un giocatore che come me ha giocato ad alti livelli e di esperienza, idee e qualità ne ha tante».
Torniamo al torneo di Caorle, alla sconfitta contro i russi dell’Avtodor Saratov. «Abbiamo sbagliato atteggiamento in difesa, bisogna capire che c’è sempre da mettere un corpo tra palla e canestro, in parole povere per difendere bene ci si deve sacrificare di più» spiega ancora Ress, «anche se segniamo tanto non dobbiamo pensare che non serve difendere, è un altro step che dobbiamo superare. De Raffaele non era contento del nostro atteggiamento. Contro Treviso lo abbiamo cambiato radicalmente e poco importa se avevamo di fronte una squadra di A/2, ciò che contava era non essere gli stessi dell’incontro precedente».
Nelle sue telecronache coach Marco Crespi quando parla del capitano della Reyer lo definisce affettuosamente “nonno” Ress... «È da una vita che mi chiamano così, per la mia esperienza in campo ed un po’per i miei capelli bianchi. Io ci rido sopra tra il mio naso fratturato molti anni fa e la mia età. Ma a mia figlia Alice non piace, quando mi sente chiamare “nonno”, spegne il televisore...».
Thomas Maschietto
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