Puppin: «Tante falsità dette sul Real Campalto»

Calcio dilettanti. Il capitano della squadra esclusa dalla Terza ribatte alle accuse del presidente

CAMPALTO. «No, non accetto di venire attaccato dopo averci messo sempre la faccia». Il tono di Mario Puppin, ex capitano del Real Campalto è pacato ma la rabbia che traspare dalle sue parole è grande, anzi grandissima. A pochi giorni dalla scomparsa della società dal campionato di Terza categoria, non si placa la polemica su quanto è successo in casa gialloverde. Dieci giorni fa, in occasione della gara contro il San Martino Pianiga, per la terza volta la squadra aveva rinunciato a scendere in campo. Proprio lo stesso giorno il presidente Massimo Alfiero aveva ritirato la squadra con una mail inviata al comitato di Venezia. Ma Alfiero non si era limitato a questo, aveva dichiarato proprio al nostro giornale che alcuni calciatori non avevano avuto voglia di giocare e non avevano rispettato gli impegni. Ed è questo che ha spinto il 41enne Puppin, in campo portiere, a passare all'attacco. «No, quanto detto da Alfiero non è vero. Io e i miei compagni abbiamo affrontato tutte le difficoltà con il senso di responsabilità. Sono andato in campo anche sapendo che avremmo perso di molto, ho raccolto nove palloni in fondo alla mia porta, di venire additato come uno che si tira indietro non ne voglio sapere».

Puppin allora racconta cosa è successo al Real dall'inizio al triste e prevedibile epilogo. «Nella passata stagione giocavo con l'altra squadra di Campalto, il San Benedetto» spiega il portiere, «e ho conosciuto Alfiero, che al tempo era solo il gestore del campo. Mi ha parlato del suo progetto di rivitalizzare il Real Campalto, che poi avrebbe preso da Generoso Guarino, mi ha convinto. Risultato, sono passato al Real, con me è venuto anche Renato Meggiato, che era l'allenatore del San Benedetto». Il via alla preparazione, lo scorso 17 agosto, porta subito sorprese. «Al primo allenamento eravamo in sette» ricorda Puppin, «compresi io e gli altri due portieri. Io, che in società ho anche un incarico da dirigente, chiedo ad Alfiero dei chiarimenti, lui assicura che arriverà altra gente. La confusione invece aumenta, a un certo punto per comprare palloni e borse tiro fuori di tasca mia 850 euro, una somma che mi è stata rimborsata solo in parte da Alfiero visto che avanzo ancora 200 euro». La situazione con il passare delle settimane non migliora, gli 0-3 a tavolino si ripetono, una volta addirittura per avere schierato un giocatore dimenticando che era squalificato come dirigente e quindi comunque non impiegabile.«Ci siamo tutti resi conto che non poteva andare avanti così» prosegue Puppin, «e a metà dicembre abbiamo avuto un incontro con Alfiero. Gli abbiamo fatto capire che era il caso di ritirare la squadra, tanto per fare un esempio spesso ci siamo trovati ad allenarci in quattro-cinque giocatori. Lui ha detto che non c'erano problemi, che si poteva andare avanti. Il risultato lo avete visto tutti, con una coda amara per noi: chiunque abbia giocato l'unica partita che abbiamo fatto nel girone di ritorno non potrà più essere tesserato da altre società. Ed è anche per questo che non accettiamo nessuna accusa».

Maurizio Toso

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