Pulite il volante: è un ricettacolo di germi

L’auto è meglio tenerla pulita perché è uno fra i maggiori ricettacoli di batteri. E soprattutto non basta dare un semplice colpo di aspirapolvere ai tappetini e una passata con un panno all’interno. Dovete fare molto di più.
Il motivo? Soltanto il volante dell’automobile può ospitare un numero di batteri dieci volte più elevato di quelli che incontreremmo normalmente sul “sedile” di un bagno pubblico.
Si tratta di un dato scientifico e a darne comunicazione è stato Ron Cutler, direttore di biomedicina alla “Queen Mary University” di Londra, autore, insieme con il suo staff di un’indagine a suo modo «raccapricciante».
Scendendo nel dettaglio, infatti, e guardando i dati della ricerca britannica, emergerebbe un quadro decisamente “poco pulito” degli interni d’auto della maggior parte degli automobilisti.
Una situazione che peggiora, e di parecchio, quando si vanno a esaminare particolari aree dell’automobile. Per esempio il volante. Che come dicevamo è supera la tradizionale “seduta” di un water pubblico con un risultato difficilmente ribaltabile: 700 germi per centimetro quadrato (sullo sterzo) a fronte dei soli 80 “esserini” presenti solitamente sul Wc di una qualsiasi stazione ferroviaria.
Ma non finisce qui perché come sempre il peggio non finisce mai. In questo caso, si tratta del portabagagli che totalizza la bellezza di ben1.000 batteri per centimetro quadrato.
Tra i vari tipi di germi ritrovati su uno sterzo, in maggioranza innocui per la salute, ce n’è però uno che invece qualche danno può arrecarlo: “Bacillus Cereus”, un germe capace di causare più o meno gravi intossicazioni alimentari.
Problema che dovrebbe interessare tutti coloro (e non sono pochi) che in automobile hanno l’abitudine di spizzicare fuori dai pasti.
Dunque, vista la situazione non resta che dedicarsi con grande attenzione alla pulizia della propria automobile.
Quindi lavaggi frequenti e non limitati alla sola carrozzeria ma soprattutto agli interni. E ricordatevi soprattutto del volante, ora che sapete cosa state impugnando o per impugnare...
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia