Porto molle, Siena troppo forte

Differenza tecnica abissale, per i bianconeri 4-1 senza fatica
A TESTA BASSA. La mesta uscita dal campo dei giocatori del Porto. Contro un Siena nettamente più forte ieri ai granata è mancata anche la forza per lottare sul piano agonistico. E il punteggio, 1-4, è sincero
A TESTA BASSA. La mesta uscita dal campo dei giocatori del Porto. Contro un Siena nettamente più forte ieri ai granata è mancata anche la forza per lottare sul piano agonistico. E il punteggio, 1-4, è sincero
 
PORTOGRUARO.
Partita senza storia. Troppo forte il Siena per questo Portogruaro che ormai non può nascondere le sue magagne. Ci sta, il 4-1 per i bianconeri di Antonio Conte. Ci sta quanto a valori tecnici, anche se poi vai a vedere i gol e trovi che in tutte e quattro le circostanze ci sarebbe qualcosa da dire. Il problema del Porto, stavolta, al di là della forza dell'avversario, sta nell'aver giocato senza rabbia, sì senza quel po' di sana cattiveria che ci vuole in campo. Se il Siena è quattro spanne più tecnico, devi provare con la grinta, con l'agonismo, può essere l'unica arma. Invece no, granata mollicci, quasi rassegnati. Altro che occhio della tigre. E questo è peggio dei quattro gol presi sul coppino. Anche in chiave futura.  
Differenza.
Per la prima volta in questo campionato si vede la differenza di categoria. Il Siena ha più di mezza squadra che l'anno scorso faceva la serie A, il Porto ha più di mezza squadra che l'anno scorso faceva la C/1. Così la partita è già spiegata. Altra marcia, altro passo quello dei bianconeri, una squadra armonica nel modo di muoversi, incredibilmente organizzata, decisa ad aggredire gli spazi liberi del campo fino al 90'. Per il Porto si può quasi dire che questa sfida non fa testo, al patto che alla prossima, sabato a Pescara, si veda un carattere diverso, di squadra che lotta con la bava alla bocca.  
Azzardo.
Applausi a Conte. Mette in campo un 4-2-4 autentico, con due esterni che corrono come dannati ma che comunque fanno gli attaccanti. Troianiello a destra e Reginaldo a sinistra sono i padroni della partita, in mezzo funziona a meraviglia la coppia centrale con l'esperto Vergassola e l'ottimo Bolzoni, gioiello di matrice interista che per un'ora è il migliore in assoluto.  
Storie di gol.
Eppure il Porto becca quattro gol evitabili. L'1-0 e il 2-0 sono identici: corner, deviazione sul primo palo, respinta corta del portiere e tocco ravvicinato a sbatterla dentro. Cambia solo la firma: Terzi prima e Mastronunzio dopo. Però, via, due gol uguali, da corner... Il terzo è di Bolzoni, bel calcio da fuori area, ma va dentro in mezzo alla porta e allora anche Rossi non convince, il quarto arriva all'89', gran contropiede, voglia di correre a partita praticamente finita, Immobile smentisce il suo cognome e con un guizzo eccezionale supera Rossi e mette dentro da posizione impossibile, dalla linea di fondo. In mezzo il rigore bomba di Cunico e quella traversa di Altinier sull'1-3, più gol mangiato che sfiga.  
Allarme.
Adesso sì, suona la sirena. E non per l'1-4, val la pena ripeterlo. La classifica dice la verità, e in quel gruppo delle ultime si salva chi tira fuori i denti. Il Porto non è la peggior squadra della B, ma se la gioca solo con qualche triangolo in meno e tanta grinta in più.

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