Pinzin nuovo direttore sportivo Il primo acquisto del Concordia

FIDUCIA. Il Concordia può esultare e prepararsi ad una nuova stagione in serie D
FIDUCIA. Il Concordia può esultare e prepararsi ad una nuova stagione in serie D
 
CONCORDIA SAGITTARIA.
Sergio Pinzin è il nuovo direttore sportivo del Città di Concordia. Una figura storica del Portogruaro che lascia i colori granata e coglie al volo questa opportunità. In casa bianconera resta ancora aperto il discorso per l'allenatore, ma lo stesso Pinzin per ora non si pronuncia. Pare evidente comunque che il club non punterà su Feltrin. Il suo successore, come ha anticipato Molent la settimana scorsa, salvo sorprese sarà Antonio Favro, tecnico della juniores. Ma torniamo a Pinzin, 45 anni, uno che si alza alle 4.30 del mattino e fino a mezzogiorno lavora in negozio nella sua Lugunana: poi c'è solo il calcio. Pinzin ha una solida cultura del lavoro che emerge in quello che fa, dal pane alla scelte su giocatori e altro. Dal gennaio 2008 è direttore sportivo professionista.
 Chiude la porta del passato. «Lascio il Porto, una parte importantissima della mia vita. Se sono riuscito a migliorare le mie conoscenze e la mia professionalità lo devo a questa società, alla famiglia Mio». Una storia in granata da raccontare. «Nel 1989, prima della fusione, ero giocatore, ma dovetti ritirarmi per problemi fisici. Ho vissuto l'avvento dei Mio, la fusione col Summaga, tutte le categorie dalla D alla B. Ho allenato tutte le squadre delle giovanili dai pulcini fino agli juniores nazionali, dal 2003-2004 al 2010 sono stato responsabile del settore giovanile. Nel Porto ho fatto tutto - ride divertito Pinzin - mi mancava solo il presidente e l'allenatore della prima squadra».  Non c'era più spazio nel Porto? «Pochi giorni fa la società mi ha fatto una buona proposta, ma era giusto andare via e provare una nuova esperienza». Quella al Concordia. «Eddio Molent mi offre una chance che mi riempie d'orgoglio, avrò incarichi molto impegnativi». Che programmi ci sono per il quarto anno in serie D? «Il presidente vuole radicare il Concordia nel territorio, questo significa credere nell'inserimento di giovani del vivaio in prima squadra. Non serve guardare lontano se quello che hai in casa non è da meno». E la vecchia guardia? «C'è la volontà di confermare i giocatori esperti, che verranno tutti contattai in questi giorni». Altre novità nell'organigramma? «Meglio un giocatore in meno e una struttura societaria più solida e diversificata. Credo che questa sia una delle novità interessanti». (g.ross.)

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