Najear, il cavallo cieco campione di ostacoli

Nicoletta Gasparini lo ha salvato in Sardegna da un destino segnato. Ora è l’idolo del Circolo Ippico Condulmer a Mogliano

MOGLIANO VENETO. Al grande scrittore De Amicis, per il suo libro “Cuore”, sicuramente sarebbe piaciuta la storia di Najear, uno splendido esemplare di cavallo baio bruciato. Una storia d’altri tempi dal sapore romantico che porta una nota di colore e di gioia al mondo dello sport. Un cavallo di sei anni diventato beniamino del Circolo Ippico Condulmer presieduto da Nicoletta Gasparini da quando è arrivato tre anni fa dalla Sardegna, in condizioni fisiche disastrose. «Alcuni anni fa – racconta proprio Nicoletta Gasparini – avevo acquistato tramite internet un cavallo arabo-sardo da un allevatore che aveva un agriturismo a Gonnesa, vicino a Iglesias. Quando lo acquistai mi accorsi che c’era un altro cavallo molto bello che galoppava libero nelle praterie e non era mai stato domato. La cosa finì lì. Dopo un periodo di tempo parlai ancora con l’allevatore, che mi informò di Najear, diventato purtroppo quasi cieco».

Così la signora Gasparini parte per la Sardegna, per capire cosa è successo. «Sì, quel cavallo mi piaceva troppo e non potevo pensare che fosse diventato cieco. Arrivata in Sardegna, l’allevatore mi spiegò che mentre stava pascolando le pecore, Najear correva in mezzo a loro creando confusione. A quel punto per allontanarlo scagliò un sasso piuttosto grosso che di rimbalzo su una roccia si andò a conficcare nell’occhio del cavallo. Una ferita gravissima con la conseguente perdita totale della vista. In sostanza per il cavallo non c’erano speranze, o diventare un fenomeno da baraccone o di essere venduto come carne da macello. A quel punto l’ho acquistato senza esitare. Ricordo il difficilissimo viaggio di ritorno verso Mogliano, in quanto Najear era impaurito e continuava a sbattere la testa all’interno del camion dalla parte dell’occhio ferito. Arrivò al nostro Circolo in condizioni critiche con tutta la parte oculare infettata. Un vero disastro».

E qui due miracoli, quello delle cure veterinarie e quello dell’istruttore Marco Coana.

«Possiamo usare il termine “miracolo”. Marco l’ha preso sotto la sua guida e in quattro mesi, iniziando pian piano a farlo girare con la cavezza è riuscito a domarlo e successivamente a montarlo per iniziare i primi movimenti utili per gareggiare. Due anni fa, all’età di quattro anni ha fatto la prima gara nella categoria “giovani cavalli” Unire e per un soffio non ha centrato l’ingresso per la finale di Arezzo. Purtroppo non riuscivamo a farlo ingrassare era troppo leggero, così l’abbiamo dovuto castrare. Dall’anno scorso è aumentato di peso ed è passato di categoria. Ora lo monta mia figlia Alessia e gareggia negli ostacoli da 120 centimetri. La cosa meravigliosa è che essendo cieco dall’occhio sinistro non gira mai la testa e si fa completamente guidare. Un vero fenomeno, nei prossimi giorni sarà in gara a Cervia».

Intanto è l’idolo del Circolo. «Noi abbiamo 45 cavalli e partecipiamo a numerosi concorsi, ma Najear ha un fascino particolare e sta diventando una delle nostre punte. E’ entrato nelle simpatie di tutte le mamme dei nostri ragazzi al punto che quando sono sedute a guardare gli allenamenti dei figli, lui le chiama scuotendo la testa e tirando fuori la lingua per farsi “coccolare”».

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