Mirano, nello staff Philippe Lebon

MIRANO. Imparare a cadere per rialzarsi in piedi e vincere. Sembra un controsenso, ma in realtà è il pane quotidiano per chi si avvicina al rugby: imparare a placcare, certo, ma anche a “incassare” e finire a terra nel migliore dei modi. Da questa stagione l'Under 14 del Mirano, allenata da Alexandru Arghirescu, Fabio Francese e Andrea Mason, ha un esperto in più per apprendere quest'arte: un maestro di judo. La squadra giovanile, infatti, si avvale dei preziosi insegnamenti di Philippe Lebon, cintura nera terzo dan. Originario della Francia, nato nel 1958, Philippe pratica lo judo dall'età di dieci anni ma ha un legame speciale con il rugby, avendolo praticato non solo a scuola e durante il servizio militare ma anche con l'Armata Brancaleon, gli “old” del Mirano.
L'idea di sfruttare l'esperienza di Lebon e di applicarla alla palla ovale è venuta ad Arghirescu, un'idea che pare stia piacendo parecchio ai giocatori dell'Under 14 bianconera. Per Lebon tenere insieme rugby e judo non è impossibile. «La tecnica di caduta del judo è fondamentale come nel rugby e chi non sa cadere non può praticare nessuno dei due sport”, spiega infatti il maestro nel club attraverso il sito del club miranese,«esistono tre tipi di caduta: in avanti, indietro e laterale. Poi c’è la lotta in piedi e a terra. Questi, credo, siano aspetti sufficienti e importanti da apprendere per chi pratica il rugby».
Insomma, lo judo per superare la paura del finire a terra, per affrontare a meglio ruck e maul e, soprattutto, per familiarizzare le giovani leve bianconeri con le caratteristiche di combattimento che sono proprie del rugby. Il lavoro di Philippe Lebon si svolge di concerto con quello degli allenatori, con diverse tematiche affrontare negli ultimi quindici minuti di ogni seduta, una novità accolta con entusiasmo dalla squadra.
Maurizio Toso
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