Miaschi, ecco il primo canestro di un giocatore nato nel 2000

MESTRE. Un canestro può rimanere nella storia. Può valere un Mondiale o un’Olimpiade, uno scudetto o una coppa. Il canestro di Federico Miaschi, a 1’12’’’ dalla sirena della gara con Cantù (91-66...

MESTRE. Un canestro può rimanere nella storia. Può valere un Mondiale o un’Olimpiade, uno scudetto o una coppa. Il canestro di Federico Miaschi, a 1’12’’’ dalla sirena della gara con Cantù (91-66 parziale), rimarrà negli annali come il primo canestro realizzato in Serie A da un giocatore nato nel nuovo millennio. Federico Miaschi, ligure di Genova, è infatti nato il 26 aprile 2000, terza stagione alla Reyer Venezia, dopo essere cresciuto tra Aurora Chiavari e CAP Genova con coach Enrico Rocco.

«ll canestro con Cantù? Un’emozione indescrivibile, ma non bisogna montarsi la testa. La voglio condividere con la mia famiglia, con società, staff e compagni di squadra che mi aiutano ogni giorno e credono in me». Due anni e mezzo fa il passaggio dal mare della Liguria alla laguna di Venezia. «La Reyer mi ha voluto con grande forza dopo le finali nazionali Under 14 che ho giocato con il CAP Genova. Non ho avuto dubbi sulla scelta di venire a Venezia. I primi contatti li ho avuti con Francesco Benedetti, responsabile del settore giovanile, e il tecnico Alberto Buffo. Mi sono subito reso conto che la Reyer è una società importante, composta da ottime persone e in questi anni le prime sensazioni sono state completamente confermate". La pallacanestro era nel destino di Federico Miaschi. «Sì, è vero. La mia è una famiglia che pratica il basket da sempre: mio papà ha giocato nelle giovanili di Varese e mi ha trasmesso questa passione. Ho due fratelli più piccoli che stanno iniziando a giocare a basket». Federico Miaschi frequenta la III al liceo scientifico Stefanini di Mestre.

«In questo periodo ho poco tempo per distrarmi perché tra allenamenti, spesso doppie sedute quotidiane, e studio sono particolarmente impegnato, ho poco tempo per dedicarmi ad altri hobby. Mi piace, però, seguire il calcio, sono tifoso del Genoa. Il numero 11 della maglia? Nessun significato particolare. È il numero che ho avuto alla mia prima partita in Nazionale giovanile, da allora lo considero un porta fortuna».

Federico ha alle spalle un Europeo Under 16 a Radom in Polonia, l’Eyof Under 16 a Tblisi e il trofeo dell’Amicizia Under 15, ha partecipato alle finali nazionali Under 14 di Bormio col CAP Genova nel 2014, venendo inserito nel miglior quintetto, poi l’Under 15 a Bormio con la Reyer nel 2015, l’Under 16 e il titolo tricolore under 18 a Pordenone con la Reyer nel 2016. (m.c.)

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