“Mia” per Zaytsev «La base del volley è la responsabilità»

Lo schiacciatore presenta il suo libro e si racconta «Il beach è fatica, ma permette di essere al naturale»

BIBIONE. Ivan Zaytsev e il suo incondizionato amore per il beach volley. Lo “zar” è stato il testimonial d’eccezione di quest’edizione della Mizuno Beach Volley Marathon. Lo schiacciatore-opposto della Nazionale italiana e della Sir Safety Perugia di Superlega è considerato uno dei giocatori in attività più forti al mondo. Nel suo palmares, anche l’argento conquistato con l’Italia alle Olimpiadi di Rio 2016.

Ma Zaytsev è anche un ottimo giocatore di beach volley. A Bibione è arrivato da testimonial dell’evento, ma anche per presentare il suo nuovo libro, “Mia”, edito da Rizzoli e scritto a quattro mani con Marco Pastonesi. «“Mia” innanzitutto perché questo libro racconta la mia versione, la mia vita, la mia storia», ha spiegato Zaytsev, «ma dietro a questa parola c’è anche la base della pallavolo. Ai primi allenamenti s’insegna sempre ai bambini di chiamare la palla e assumersi la responsabilità di prenderla. “Mia” è una parola che farà sempre parte della pallavolo. È un’assunzione di responsabilità».

Zaytsev ha presentato il suo libro rispondendo alle domande dell’ex campionessa del mondo Rachele Sangiuliano. Lo schiacciatore ha confessato la sua grande passione per il beach volley: «Amo molto il mare, la sabbia e la vita da spiaggia, senza particolari regole e obblighi che ci sono nella pallavolo ad alto livello, dove logicamente tutto è schematizzato. Ti dicono quando mangiare, dormire, allenarti. Nel beach volley, invece, ti senti più vivo, sei tu al naturale. Ma penso anche che il beach volley sia uno degli sport più faticosi al mondo. Ed è proprio questo il bello. Faticare per vincere una partita ti dà una soddisfazione incredibile, anche se è un match del 4x4 misto».

Grande protagonista sul parquet, Zaytsev però ha vinto anche nel beach volley. Nel 2008 ha trionfato nel campionato italiano di beach 2x2 in coppia con Domenghini, nel 2009 ha centrato l’argento. «Dicono che al momento sono il campione italiano più giovane della storia del beach volley. Allora avevo 19 anni, qualche chilo in meno e forse qualche capello in più», ha scherzato Zaytsev. Che alla domanda su cosa trasferirebbe del beach volley nella pallavolo, non ha dubbi: «Prenderei il sole. Farei giocare tutti all’aperto. Lo abbiamo fatto con la Nazionale al Foro Italico nel campo centrale del tennis ed è stato un evento bellissimo».

Giovanni Monforte

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