Mestre piange Toni Serena ex recordman nella 4X400

MESTRE. Un grande pezzo di storia dello sport veneziano e della medicina che se ne va... un grande uomo. Ieri mattina si è spento all’età di 87 anni il professor Antonio Serena (per tutti semplicemente Toni). Fino al 2002 primario della divisione di dermatologia e grandi ustionati dell’ospedale Umberto I di Mestre, presidente del Gruppo atletico Coin di Venezia per circa vent’anni e fino al 2009 fu presidente del Panathlon club Mestre.
La maglia della Coin era una seconda pelle per Toni Serena che la indossò come atleta fin dalla nascita della prima società nel 1948 assieme ad altri storici compagni di avventura come Umberto Bordignon, Alfredo Monego, Armando Ossena, Angelo Sacco e lo storico presidentissimo Valla. A metà degli anni ’50 raggiunse l’apice della sua carriera sportiva, stabilendo insieme a Monego, Bettella e Panciera, il primato italiano assoluto della staffetta 4x400. Durante le serate conviviali del Panathlon spesso raccontava come era nato quel record del quale andava fierissimo, lui, grande assertore dello sport pulito.
«Ci allenavamo all’interno dello stadio Baracca di Mestre», diceva Serena illuminandosi negli occhi, «all’epoca il campo era in terra battuta e cercavamo alla meno peggio di inventarci i passaggi del testimone. Ma la grinta del professor Armando Ossena che ci seguiva con occhio vigile negli allenamenti, ci portò a vincere il titolo e stabilire il primato italiano». Queste parole ripetute spesso davano l’esatta misura del l’attaccamento di Serena alla maglia della Coin. Ottenne buoni risultati anche sui 200 m, ma appese le scarpette al chiodo in età giovanile per dedicarsi agli studi di medicina che lo portarono negli anni ad essere uno dei più famosi e competenti dermatologi d’Italia.
La morte di Antonio Serena ha scosso tutto l’ambiente del Panathlon mestrino. Sirena ne era stato anche presidente a più riprese. «Era un punto di riferimento, e lo è stato anche per me quando ho dovuto prendere le redini del club», ha detto Fabrizio Coniglio, attuale presidente del Panathlon di Mestre. «Serena lascia un vuoto enorme, ma un ricordo ancora più grande. Basti pensare alle numerose iniziative da lui organizzate, o all’esperienza dell’Interclub, un service che ci ha visti collaborare attivamente con Rotary e Lions territoriali. Il 19 settembre, alla prima conviviale utile, organizzeremo una serata speciale assieme agli amici del Panathlon di Venezia. Ricorderemo Serena per tutto ciò che ha saputo fare da atleta, da medico e da presidente del nostro club. Poi», conclude Coniglio, «a ottobre vorremmo organizzare un convegno dedicato agli impianti sportivi cittadini».
La scomparsa del prof. Antonio Serena», dice in una nota Gianfranco Bettin, «illustre medico dermatologo, in gioventù sportivo di valore e da sempre promotore appassionato dello sport come fattore educativo e di crescita civile, storico presidente del Panathlon cittadino, infaticabile sostenitore di una Mestre più vitale e consapevole di sé, priva la nostra città di un suo interprete e protagonista limpido e determinato, di un uomo gentile e generoso»
Anche l’assessore Renato Boraso esprime la vicinanza alla famiglia: «A nome della giunta esprimo la vicinanza alla famiglia del prof. Serena ricordando come Antonio sia stato punto di riferimento per la comunità di Mestre non dimenticando l’incontro avvenuto pochi mesi fa quando Antonio mi ha omaggiato del suo libro sulla storia della sua vita e della sua famiglia in una Mestre del dopoguerra inedita. La citta perde un testimone delo sport». —
Valter Esposito
Simone Bianchi
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