Marconato in tribuna: «Ho la sensazione che qui si vada a finire a gara-7»
MESTRE. Due sue due da spettatore al PalaTrento per Denis Marconato. Una vittoria per la Reyer, una per Trento e qualche foto insieme a chi è riuscito a beccarlo in tribuna. Il pivot trevigiano ha...

MESTRE. Due sue due da spettatore al PalaTrento per Denis Marconato. Una vittoria per la Reyer, una per Trento e qualche foto insieme a chi è riuscito a beccarlo in tribuna. Il pivot trevigiano ha giocato nella Reyer quattro anni fa (stagione 2012-2013) e ha talmente ben presente l’atmosfera del Taliercio che ha deciso di esserci solo nelle gare in Trentino. «Fa troppo caldo al Taliercio e io sono uno che suda parecchio anche a stare fermo. Mi dispiace per il grande… calore e spettacolo del pubblico di casa, ma non verrò» dice con il sorriso sulle labbra, «mi ricordo quando giocammo i playoff contro Varese nei quarti di finale a metà maggio. Non ne potevo più dal caldo, ero sfinito».
Trevigiano di San Giuseppe, quartiere di Treviso, Marconato era al PalaTrento per vedere la Reyer ma anche il classe ’98 Isacco Lovisotto che fa parte del roster della Dolimiti Energia Trento, ala grande originaria di Castelfranco. «Ho allenato Isacco nella Under 18 a Treviso facendo degli individuali con lui. Qualcosa spero di avergli insegnato». La serie finale che vale lo scudetto è in perfetta parità, 2-2, molti azzardano pronostici, giusto chiederlo a Denis Marconato uno che di coppe ne ha vinte. Quattro scudetti, otto coppe Italia, quattro supercoppe italiane e una Copa del Rey con il Barcellona nel 2007. E un oro con la Nazionale agli Europei di Francia 1999. «La serie è emozionante, non so quanto possa reggere l’entusiasmo che Trento ci sta mettendo. Per la panchina più lunga dico Venezia, ma credo che si arriverà a gara 7» pronostica l’ex pivot made in Benetton «la Reyer ha tanta voglia di vincere, potrebbe l’essere la volta giusta. Non voglio dare pareri tecnici, per me la chiave è fermare l’euforia di Trento. In gara 4 è mancato il timbro di qualche giocatore come per esempio Haynes. E forse la mentalità, sopra di 2-1 nella serie devi schiacciare gli avversari e giocarti il match ball in casa».
Un commento veloce su Milano, altra sua ex squadra. «Ci vorrebbero sei pagine per spiegare la debacle dell’Olimpia, mi limito a dire che fin dall’inizio del campionato è mancata come gruppo e si è sciolta come neve al sole alle prime difficoltà».
Cosa farà Marconato da grande? «A luglio seguirò il corso di allenatori a Bormio. Mi piacerebbe fare il coach ma allenare una squadre giovane. Per far capire ai ragazzi certi concetti fondamentali sul campo e di non pensare sempre di imitare i giocare dell’Nba».
Thomas Maschietto
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