Le campionesse di freccette? Sono di Ceggia

La “One Piece Dart team” ha sbaragliato le avversarie vincendo i nazionali senza una sconfitta

CEGGIA. Quel giorno in finale, le freccette implacabili delle One Piece Dart team di Ceggia non hanno mai smesso di colpire il bersaglio elettronico. Battendo l’Asia Team di Perugia con un netto 9-3, Francesca Grassigli, Martina Cusin, Selvaggia Giarolo, Jenny Bravo e Alessia Battaglia il 6 aprile a Salsomaggiore Terme si sono laureate campionesse d’Italia del 13° campionato nazionale cricket a squadre indetto dalla Federazione Electronic Dart Italiana, a cui ha partecipato anche il Ladies Alpaca Dart team di Annone Veneto.

Il cricket è una variante del gioco delle freccette. Bisogna realizzare tre volte i numeri da 15 a 20, e infine tre centri perfetti. Un doppio vale due volte il singolo numero, un triplo consente di passare al numero successivo. In caso l'avversario non sia riuscito a chiudere un numero che invece è stato chiuso dall'altro, è possibile continuare a colpire quel numero per fare punti, oppure per caricare di punti l'avversario. Un percorso netto, quello delle ragazze di Ceggia, senza sconfitte, segnato quasi dal destino. «Questo è stato il primo campionato che abbiamo giocato assieme. Prima noi cinque facevamo parte di altre squadre», racconta Francesca Grassigli, neo campionessa e reduce anche dal quarto posto della gara individuale Steel e dal terzo nel doppio con Martina Cusin. «Ho cercato io le altre ragazze del gruppo. Ero convinta che giocando assieme avremmo sbaragliato ogni avversario. Il nostro obiettivo è stato sin dal primo momento quello di arrivare prime».

Una determinazione che non ha risparmiato nemmeno le squadre maschili. «Noi ragazze siamo qualificate di diritto alla finale dei nazionali. Ma disputiamo ugualmente i gironi di qualificazione degli uomini, perché non essendoci contatto fisico è solo una questione di concentrazione e precisione».

Così capita anche di superare gli uomini. «Nel nostro girone eliminatorio siamo arrivate seconde su quattro squadre presenti, composte da soli ragazzi». Nate con le freccette elettroniche nel sangue: «Tre di noi giocano da dieci anni, io e Martina da due. Prima non sapevo nemmeno dell’esistenza di associazioni e categorie, giocavo per diletto. Poi quando sono entrata a far parte di un team, non ho avuto dubbi, vinco e basta, altrimenti cosa si gareggia a fare?».

Alessandro Torre

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