La scelta di Chiara Corrias arbitro di A2 e A3 femminile

CONCORDIA. Da bandiera storica del basket femminile a Concordia Sagittaria ad arbitro nazionale di A2 e A3 femminile. Chiara Corrias, 27 anni compiuti lo scorso 6 giugno, nata a Portogruaro, ma...

CONCORDIA. Da bandiera storica del basket femminile a Concordia Sagittaria ad arbitro nazionale di A2 e A3 femminile. Chiara Corrias, 27 anni compiuti lo scorso 6 giugno, nata a Portogruaro, ma concordiese di adozione e residenza, è stata per vent’anni il playmaker del Concordia a partire dal settore giovanile.

La sua passione per la palla a spicchi l’ha spinta a iscriversi al corso per arbitri di pallacanestro. Dopo aver fischiato per cinquecento partite nelle serie minori adesso è a tutti gli effetti un arbitro di serie A. Corrias ha un sogno nel cassetto, diventare fischietto nella massima serie e per questo motivo ha scelto di riporre il pallone da basket nell’armadio. «Avevo già dato la parola al Pordenone (serie B) dove sarei andata a giocare insieme alla mia amica e compagna di squadra da sempre Eleonora Carrer», racconta Chiara Corrias che di professione fa l’impiegata ad Oderzo, «appena concluso l’incontro con la società del Pordenone mi è arrivata via sms la comunicazione della Fip della mia promozione ad arbitro nazionale».

«Smetto di giocare», spiega ancora la ventisettenne di Concordia, «perché voglio proseguire la mia carriera di fischietto. Certi treni passano una sola volta nella vita e questo non voglio perderlo. Sono orgogliosa di dove sono arrivata con le mie sole forze».

Fare l’arbitro di pallacanestro è piuttosto difficile soprattutto se si è donna. Si rischia di ricevere epiteti vergognosi di ogni tipo. «Ho scelto di diventare una “giacchetta grigia” per una sfida personale con me stessa. Amo la pallacanestro e quello che faccio, ma alle offese non ci si abitua mai. Mi è capitato di espellere un giocatore del Naonis in Prima Divisione friulana, perché mi aveva insultato in maniera piuttosto pesante».

E se un giorno dovessi arbitrare una partita del Concordia? «Non avrei problemi di nessun genere. Quando indossi la giacchetta grigia entri in un mondo tutto tuo dove conta solo fischiare bene».

Chiara ha un amuleto che porta sempre con sé. Un portachiavi in cui tiene insieme tutti e dieci i fischietti consumati nella sua carriera di arbitro, quasi uno a stagione. (th.ma.)

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