La nuova vita di Cristina Chiuso

Da campionessa a giornalista Sky: «Il nuoto resta la mia vita»

di Michele Contessa

MESTRE

«Ho sempre sognato di rimanere nell’ambiente in cui ho vissuto fin da bambina. Non sapevo con quale ruolo e con quali scadenze. Posso solo essere felice di averlo coronato in tempi brevissimi». Luci e telecamere hanno sempre viaggiato al fianco di Cristina Chiuso nell’arco di un ventennio di connubio con l’attività agonistica, luci e telecamere rimangono al suo fianco anche oggi, due anni dopo lo stop, ma l’ex azzurra adesso è dalla parte opposta, da atleta a giornalista. «Lo scorso anno ho commentato per la Rai gli Europei di Budapest – ricorda Cristina Chiuso – la “prestazione” deve essere piaciuta ai dirigenti di Sky Sport. E’ arrivata la proposta di fare la spalla tecnica nel nuoto alle Olimpiadi di Londra, ma nella fase di avvicinamento curo rubriche e interviste per i due appuntamenti delle Olimpiadi in genere e di Londra in particolare. E’ un lavoro che mi piace moltissimo, mi diverto e mi consente di rimanere a contatto con il mio mondo».

Il network di Rudolph Murdoch detiene i diritti per la trasmissione dei Giochi di Londra 2012 in Italia, come per i Mondiali di calcio in Brasile 2014 e le Olimpiadi invernali di Soci 2014.

Professionale da atleta, professionale da giornalista, ripercorrendo un percorso già fatto da altri ex nuotatori. «Non ho impiegato molto ad ambientarmi dall’altra parte della… barricata – spiega Cristina Chiuso – il mio primo obiettivo è far conoscere i personaggi, senza mettere in difficoltà i miei ex compagni, che mi hanno subito presa sul serio. All’inizio mi chiedevo che domande fare, ma soprattutto quali domande evitare».

Dopo avere smesso l’attività agonistica, Cristina Chiuso è rimasta all’interno dell’Aurelia Roma come dirigente, dove si occupa del marketing.

«Mi hanno anche chiesto la consulenza tecnica al centro federale di Avezzano. Non farò mai il il tecnico, ma il lavoro non mi manca». No, davvero, soprattutto adesso che è entrata a far parte della squadra di Sky Sport.

«Vivo sul quotidiano, non più a largo respiro. Quando nuotavo c’erano obiettivi precisi da raggiungere, ma con scadenze ampie. La vita normale ti impone di gestire il quotidiano. Quando ho deciso di smettere sapevo che sarebbe stata dura e all’inizio ho fatto fatica. Normale dopo avere fatto sport ad alto livello per vent’anni – aggiunge la campionessa – il nuoto era la mia vita dalla mattina alla sera. Adesso sono dall’altra parte e adoro quello che faccio». E noi le auguriamo buon viaggio per Londra.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia